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Rifugiati e richiedenti asilo in Italia: situazione normativa e fenomeno sociale

Questo elaborato inquadra con una certa organicità la situazione giuridica e sociale del fenomeno dei richiedenti asilo e dei rifugiati in ambito internazionale, europeo e italiano, concentrandosi, in particolare, sulle novità e sui fini della procedura amministrativa introdotta con la l. 189/2002 (c.d. Bossi-Fini) e sulle problematiche emerse nei primi anni della sua applicazione, dal 2005 al 2007.
Il primo capitolo è stato suddiviso in due sezioni. La prima sezione esamina l'argomento dal punto di vista internazionalistico. Si ripercorrono le crisi che hanno prodotto il maggior numero di rifugiati dal dopo-guerra ad oggi e si contestualizzano le fonti all'interno del dibattito internazionale. Si evidenziano, inoltre, le dimensioni e le tendenze attuali assunte dal fenomeno. Infine, è approfondito il contenuto giuridico di alcuni concetti fondamentali: diritto d’asilo, principio di non refoulement, status di rifugiato.
Nella seconda sezione, si esamina brevemente il dibattito in opera a livello europeo, che fino ad oggi ha prodotto una serie di direttive, attuate o in fase di attuazione, e che dovrebbe portare alla creazione di un regime unico di asilo. Vengono, inoltre, evidenziati gli obbiettivi e le prospettive delle più recenti politiche europee, e le problematiche emergenti, connesse al livellamento verso il basso delle garanzie offerte e alla progressiva esternalizzazione delle procedure.
Nel secondo capitolo, si analizza in modo particolareggiato la normativa vigente nel nostro ordinamento, sia con riguardo agli aspetti costituzionali e giurisprudenziali, sia in relazione alle novità apportate alla procedura amministrativa, in seguito all’emanazione del d.p.r. 303 del 2004 e del d.lgs. 140 del 2005.
L’ultima parte dell’elaborato si concentra sull’esame di raccolte statistiche, prassi e casi esemplificativi, con riguardo agli anni 2005-2007. Vengono definite le dimensioni e le caratteristiche del fenomeno a livello nazionale ed è analizzato l’operato delle Commissioni territoriali. Nell'ultima parte, infine, si fa emergere come, in alcuni suoi momenti critici, vi sia stato uno scollamento tra norma astrattamente prevista e prassi realmente attuata, che ha prodotto effetti negativi sulla reale tutela conseguita nel nostro Paese dai richiedenti asilo. In sede di conclusione, ho cercato di individuare le ragioni profonde dello scollamento avvenuto, e di proporre alcune soluzioni.
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L'elaborato ha ricevuto buoni riscontri sia da parte del relatore, sia da parte del controrelatore. Credo sia una tesi di utile lettura per chiunque voglia approfondire il tema del diritto d'asilo, nelle sue varie prospettive (internazionale, europea, nazionale). Se avete dubbi, o desiderate chiarimenti o suggerimenti, mi rendo ampiamente disponibile.

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Introduzione Il concetto di “asilo” ha radici molto antiche. Esse affondano nella antica cultura greca e nella sacralità da questa attribuita al rito dell’ospitalità. Un esempio e un riferimento continuo all’idea di asilo può essere facilmente rinvenuto nell’Odissea, dove la sua concessione o meno funge quasi da discrimine tra civiltà e barbarie. In epoche successive “asilo” continua sempre a denotare una ospitalità e una protezione offerte da alcuni soggetti ad altri che ne fanno richiesta, ma le sue caratteristiche e i suoi attori mutano per adattarsi ai diversi panorami storici, politici e sociali. In tempo paleo-cristiano e medievale l’asilo è la protezione offerta dalle chiese contro la violenze delle guerre, ma anche ai ricercati comuni da un diritto che spesso legittima la violenza. A seguito della Rivoluzione francese, diviene la protezione offerta dagli Stati più liberali “agli stranieri banditi dalla loro patria per la causa della libertà” 1 . Nella metà del secolo scorso si delinea un nuovo concetto di asilo, strettamente collegato all’idea di diritti umani universali meritevoli di garanzia internazionale, e alla nozione di “rifugiato” quale soggetto che necessita della protezione di un altro paese, avendo lasciato quello di origine a causa o per timore di persecuzioni. Questo principio venne formalizzato nel 1951 dalla Convenzione di Ginevra, a cui molti Stati aderirono allo scopo di dare una soluzione ai traumi creati delle persecuzioni della seconda guerra mondiale e ai milioni di sfollati da questa generati. Oggi, in un panorama politico profondamente mutato dall’era della globalizzazione, il dibattito sull’attuazione della Convenzione di Ginevra e sulla nozione di asilo sembrano tornare di attualità in Europa. Il concetto stesso di ospitalità sembra essere entrato in crisi, stretto tra volontà solidaristica e umanitaria da una parte, e preoccupazione per il flusso, di cui 1 Costituzione francese del 24 giugno 1793, art. 120. 1

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Informazioni tesi

  Autore: Marco Paltrinieri
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2006-07
  Università: Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Francesco Belvisi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 233

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Parole chiave

asilo
c.p.t.
centri di identificazione
convenzione di ginevra
diritto d'asilo
immigrazione
l. 189/02
lampedusa
profughi
richiedente asilo
richiedenti asilo
rifugiati
tampere
unione europea

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