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Il principio di buona amministrazione

Soprattutto nell’ultimo ventennio, attraverso apparati burocratici basati sulla razionalità e su logiche di efficacia ed efficienza, si è passati da un’idea di centralità delle esigenze dell’Amministrazione, ad una concezione “democratica”, ponendo il cittadino in una situazione di parità nei confronti dei soggetti pubblici. In tale contesto agisce il Principio di buona amministrazione. Esso, come è ben noto, è nato come creazione giurisprudenziale, e solo di recente ha trovato una sorta di consolidamento all’art. 41 della Carta dei diritti fondamentali.Tale formulazione è di fondamentale importanza perché si evincono gli elementi caratterizzanti del Principio di buona amministrazione. Il primo riguarda la natura giurisprudenziale del Principio che solo successivamente ha avuto il riconoscimento normativo nell’articolo 41 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Il secondo elemento riguarda le specificità del Principio di buona amministrazione ovvero i contenuti essenziali di cui l’articolo 41 fornisce un completo elenco: il diritto ad un’amministrazione imparziale, il diritto ad un’amministrazione equa, il diritto ad un’amministrazione efficiente, il diritto ad essere ascoltato, il diritto di accesso al fascicolo, il diritto di ottenere il risarcimento del danno, il diritto di poter usare la propria lingua nei rapporti con le Istituzioni dell’Unione, l’obbligo dell’amministrazione di motivare le proprie decisioni. Il terzo elemento riguarda il riconoscimento del Principio di buona amministrazione quale diritto fondamentale non più del cittadino ma dell’individuo. L’obiettivo di questo studio è quello di indagare sulle fonti giurisprudenziali e normative che hanno portato all’affermazione, a livello comunitario, del Principio di buona amministrazione e di indicare le norme previste dall’ordinamento italiano che richiamano le buone pratiche amministrative sull’esempio dell’ordinamento europeo.

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INTRODUZIONE Il Principio di buona amministrazione vede la sua affermazione a seguito dell’evoluzione, soprattutto a livello comunitario, delle “buone pratiche” nel diritto amministrativo. È all’interno del processo di legalizzazione della pubblica amministrazione 1 che questo principio si è sviluppato mutando il rapporto tra cittadino e amministrazione: si è passati da un’idea di centralità delle esigenze di quest’ultima, ad una concezione “democratica”, ponendo il cittadino in una situazione di parità nei confronti dei soggetti pubblici. In tal senso, la progressiva affermazione del principio di legalità ha comportato la sottomissione della Pubblica amministrazione alla legge. Esso opererebbe come un limite esterno nei confronti dei privati, ai quali tutto sarebbe permesso, tranne ciò che è espressamente vietato, e come un limite interno nei confronti della Pubblica amministrazione, alla quale tutto sarebbe vietato, tranne ciò che è espressamente consentito. Il principio svolge anche una funzione di tutela dei privati nei confronti dell’amministrazione, mediante l’imposizione ai poteri pubblici del vincolo al rispetto dell’interesse pubblico, attraverso la predeterminazione dei fini e dei mezzi dell’azione amministrativa 2 . Quindi, da attività libera da vincoli, espressione del potere esecutivo (autonomo e indipendente), si è passati ad un’amministrazione che 5 1 In altre parole si potrebbe considerare il processo di legalizzazione della pubblica amministrazione come processo di costituzionalizzazione del diritto amministrativo e in particolare in riferimento all’affermazione del principio di legalità che è alla base della corrispondenza dell’attività amministrativa alle prescrizioni di legge. Vengono così definiti due aspetti della pubblica amministrazione: quello attinente allo svolgimento della funzione in senso oggettivo con regole precise e quello relativo alla costituzione e gestione degli apparati che devono curarne l’attuazione. SCHINAIA M. E. “La buona amministrazione” in “la Costituzione ha sessant’anni” Ruopolo M. (a cura di) Editoriale Scientifica Napoli 2008 pag 97-98. 2 CASSESE S. Le basi costituzionali in Trattato di diritto amministrativo, Milano, 2003, pag 215

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Informazioni tesi

  Autore: Angelo Tarantino
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2008-09
  Università: Libera Univ. Internaz. di Studi Soc. G.Carli-(LUISS) di Roma
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Amministrazione Pubblica
  Relatore: Saverio Sticchi Damiani
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 150

FAQ

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Parole chiave

amministrazione di risultato
articolo 97 della costituzione
buona amministrazione
codice di buona condotta amministrativa
diritti della difesa
diritto amministrativo europeo
e-government
giurisprudenza comunitaria
il diritto di accesso
il mediatore europeo
il termine ragionevole
la legge n. 241 del 1990
le commissioni d’inchiesta
legge 15 del 2005
logica di risultato
l’articolo 41 della carta dei diritti fondamentali
l’obbligo di motivazione
mediatore europeo
principio di buon andamento
pubblica amministrazione
rapporto tra legge e regolamento
risarcimento del danno

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