Skip to content

L’evoluzione della disciplina del danno ambientale

L'evoluzione del danno ambientale prima e dopo l'entrata in vigore del D.lgs.n.152/2006

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Mostra/Nascondi contenuto.
3 Capitolo I Introduzione 1.1 La nozione giuridica di ambiente nella normativa ambientale Nello studiare il danno ambientale, il primo problema da risolvere, è quello di identificare giuridicamente il bene-ambiente, allo scopo di individuare in modo corretto e concreto l’oggetto della tutela. Nel corso degli anni si sono creati, nella letteratura giuridica, due filoni ricostruttivi e, a seconda che all’ambiente sia stato riconosciuto o meno un rilievo giuridico autonomo, si sono distinte concezioni pluraliste da concezioni moniste. I sostenitori delle teorie pluraliste, che hanno trovato in Massimo Severo Giannini l’interprete più autorevole, considerano il termine ambiente come una mera espressione convenzionale comprendente diversi beni giuridici tra loro differenti. Quest’orientamento dottrinale, che ha trovato quasi sempre conferma nella disciplina positiva che inizialmente aveva affrontato le problematiche ambientali in modo settoriale, si può a ragione considerare legato ad un periodo storico ormai superato, nel quale il diritto all’ambiente non si era ancora affermato pienamente. Secondo le teorie pluraliste d’ispirazione gianniniana, il concetto di ambiente dovrebbe essere oggetto di una tripartizione distinguendo: a) le bellezze paesistiche e culturali; b) l’ambiente quale insieme di spazi terrestri, acquatici, aerei che implica la lotta agli inquinamenti; c) l’ambiente in relazione al governo del territorio. Tra queste nozioni non sussiste una stretta rispondenza, infatti, nel primo caso la finalità è quella della tutela e della conservazione dei beni paesistico-culturali, considerati come beni pubblici nei confronti dei quali la Pubblica Amministrazione ha potere dispositivo; nel secondo caso invece l’ambiente viene considerato dal punto di vista igienico-sanitario in quanto corrisponde a tutte quelle località nelle quali l’uomo, esercitando la sua azione aggressiva, può portare l’ambiente ad una controreazione; nel terzo caso invece, oggetto di tutela è l’assetto del territorio alla cui base sta un’attività di pianificazione urbanistica. I sostenitori di queste tesi quindi, ritengono inaccettabile per la sua indeterminatezza, considerare l’ambiente come un bene giuridico unitario essendoci tanti e diversi beni ambientali che sono tutelati dall’ordinamento. L’evoluzione normativa sia a livello nazionale, internazionale che comunitario e la giurisprudenza della Corte Costituzionale, attraverso la sentenza n.641 del 30 dicembre 1987, hanno posto le basi per un superamento della concezione pluralistica dell’ambiente facendo emergere una concezione di tipo unitario. Non è un caso che le posizioni dottrinali allineate alla concezione pluralistica siano anteriori a tutti gli interventi normativi e giurisprudenziali che si sono avuti prevalentemente dalla metà degli anni ’80 in poi e che hanno riconosciuto tale caratteristica di unitarietà al bene-ambiente. La concezione monista si fonda sulla considerazione che le singole “res” che compongono il bene ambientale sono strettamente legate tra loro. L’ambiente si può vedere come un “bene sintesi”, caratterizzato da una relazione tra i vari elementi che lo compongono, quindi uomo, flora, fauna e le loro biocenosi e biotopi. Dovrebbe, secondo questa impostazione, apparire corretta l’opinione di chi considera le leggi di settore non come leggi rivolte alla tutela del bene cui fanno riferimento, ma al sovrapposto bene-ambiente che subisce una lesione ogni qual volta si danneggi un bene sottostante. D’altro canto una visione frammentaria dell’ambiente porterebbe ad una disorganica molteplicità di interessi privati e

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Il miglior software antiplagio

L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.

Informazioni tesi

  Autore: Chiara Bogazzi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2006-07
  Università: Università degli Studi di Cagliari
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia e finanza
  Relatore: Salvatore Vuoto
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 27

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

art.18 della legge n. 349/1986
d.lgs.152/2006
danno ambientale

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi