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L'Apprendimento Organizzativo: spunti di riflessione

Dalla nascita delle organizzazioni moderne ad oggi, il loro modo di organizzarsi e di promuovere lo sviluppo e la trasmissione di saperi, pratiche e competenze è andato via via evolvendosi di pari passo con il cambiamento che ha interessato la società. Oggi le organizzazioni devono fare i conti con un ambiente sempre più incerto, mutevole e dinamico. Gli approcci classici alla teoria organizzativa, con i loro schemi e strutture lineari orientate a semplificare la comprensione e la pianificazione della realtà, non sono più idonei a gestire la complessità (soluzioni che erano corrette solo qualche anno fa, rischiano di non esserlo più per il presente), perciò, negli ultimi vent’anni, gli studiosi di organizzazione hanno avvertito l’esigenza di introdurre nuovi paradigmi organizzativi più adatti a capire e gestire l’attuale scenario.La ricerca di nuove forme organizzative più adatte ad affrontare contesti sempre più fluidi e ambigui, capaci di imparare a gestire la complessità vivendola come opportunità, ha portato ad una vastissima produzione letteraria, che oggi sembra convergere verso orientamenti che privilegiano gli aspetti intangibili e, quindi, afferenti le sfere della soggettività, dell’identità individuale e collettiva, della cultura organizzativa e dei processi di creazione e trasmissione delle conoscenze e, dunque dei processi di apprendimento.
Il primo capitolo ha l’obiettivo di analizzare l’evoluzione delle teorie organizzative, da un approccio modernista basato sul modello meccanico di organizzazione, in cui le capacità dell’individuo sono piegate alle esigenze dell’organizzazione, passando ad un approccio simbolico basato sull’assunto che l’organizzazione, in quanto entità collettiva, non solo produce, ma è essa stessa cultura, fino alla prospettiva postmodernista, che segna il distacco radicale dal modello meccanicistico dell’organizzazione, rivalutando la dimensione soggettiva, culturale e sociale delle dinamiche organizzative.
Dopo aver analizzato il percorso che ha portato all’affermazione di approcci più orientati alla valorizzazione degli aspetti soggettivi, culturali e sociali dei processi organizzativi, nel secondo capitolo viene approfondito l’approccio che va sotto il nome di “apprendimento organizzativo”, fino ad arrivare ai nuovi contributi basati sulla dimensione sistemica dell’apprendimento, che è maggiore dei singoli apprendimenti (Senge, 1992), sui processi di creazione della conoscenza (Nonaka e Takeuchi, 1997), e sugli aspetti pratici e situati dei processi di apprendimento (Lave e Wenger, 2006). Il terzo capitolo ha l’obiettivo di evidenziare l’apporto che l’apprendimento organizzativo può dare alle politiche formative.

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1 Introduzione Dalla nascita delle organizzazioni moderne ad oggi, il loro modo di organizzarsi e di promuovere lo sviluppo e la trasmissione di saperi, pratiche e competenze è andato via via evolvendosi di pari passo con il cambiamento che ha interessato la società. Oggi le organizzazioni e, in particolare, le imprese, devono fare i conti con un ambiente sempre piø incerto, mutevole e dinamico, pertanto ognuna di esse deve mettere in campo tutte le proprie risorse per poter competere con le altre. In contesti così ambigui, non è affatto semplice individuare le migliori strategie per ottenere un vantaggio competitivo. Gli approcci classici alla teoria organizzativa, con i loro schemi e strutture lineari orientate a semplificare la comprensione e la pianificazione della realtà, non sono piø idonei a gestire la complessità perciò, negli ultimi vent’anni, gli studiosi di organizzazione hanno avvertito l’esigenza di introdurre nuovi paradigmi organizzativi piø adatti a capire e gestire l’attuale scenario. La ricerca di nuove forme organizzative piø adatte ad affrontare contesti sempre piø fluidi e ambigui, capaci di imparare a gestire la complessità vivendola come opportunità, ha portato ad una vastissima produzione letteraria, che oggi sembra convergere verso orientamenti che privilegiano gli aspetti intangibili e, quindi, afferenti le sfere della soggettività, dell’identità individuale e collettiva, della cultura organizzativa e dei processi di creazione e trasmissione delle conoscenze e, dunque dei processi di apprendimento. Questo lavoro nasce da un interesse verso uno degli approcci che si sono affacciati negli ultimi anni non solo tra gli studi organizzativi di tipo “accademico”, ma anche come strategie “manageriali” utilizzate da consulenti e dirigenti d’azienda per costituire vantaggio competitivo. L’approccio dell’apprendimento organizzativo sembra oggi, piø di altri, adatto ad affrontare le sfide della realtà contemporanea, in quanto i processi di creazione di conoscenza e valorizzazione delle risorse individuali e collettive sono fondamentali per consentire all’organizzazione di essere competitiva oggi e di essere capace di innovarsi anche nel futuro (Nonaka e Takeuchi, 1997).

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Informazioni tesi

  Autore: Ada Fiorenza
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2016-17
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Sociologia
  Corso: Sociologia
  Relatore: Assunta Viteritti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 43

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