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La Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea. Il principio di Uguaglianza.

La lenta affermazione dei diritti fondamentali dell'uomo nell'Unione Europea dai suoi albori sino all'approvazione ed alla proclamazione della Carta di Nizza-Strasburgo, è stato particolarmente travagliato. Gli stessi infatti non trovavano definizione alcuna all'interno dei testi istitutivi della Comunità economica europea e, pertanto, sono stati a lungo oggetto di tutela ad opera della Corte di Giustizia. Essa, attingendo alla Convenzione Europea dei diritti dell'uomo ed ai principi comuni alle Costituzioni degli Stati membri ha costruito negli anni il quadro dei diritti fondamentali riconosciuti a livello dell'Unione Europea, onde poter garantire maggiore solidità a quella comunità di intenti e di valori che era nelle intenzioni dei padri costituenti.
Il presente lavoro di tesi, senza alcuna pretesa di esaustività mira a ricostruire tale percorso, partendo dall'analisi giurisprudenziale del percorso evolutivo dei diritti fondamentali, analizzando poi la Carta di Nizza-Strasburgo con un'attenzione particolare al capo III della stessa dedicato all'uguaglianza.
In tale ottica, si è preferito dar spazio alle problematiche connesse al valore giuridico da attribuire alla Carta (prima e) dopo il Trattato di Lisbona del 2009 a seguito del quale la stessa è stata parificata al diritto primario dell'Unione Europea, alla tutela effettiva che ricevono i diritti in essa contenuti, nonché ai riflessi che le norme in materia di uguaglianza, cristallizzate nel capo III, hanno avuto sulla giurisprudenza nazionale italiana.
Il percorso dei diritti fondamentali dell'uomo a seguito della proclamazione della Carta di Nizza-Strasburgo e la ricerca di un compiuto significato all'interno della costruzione di uno spazio unico europeo, fatto di valori e principi comuni, lungi dall'esser giunto a conclusione con il Trattato di Lisbona, è ancora in divenire.
I risultati del presente lavoro di tesi mostrano chiaramente le difficoltà che si pongono tutt'oggi rispetto alla realizzazione di tale spazio nel quale i diritti fondamentali ed in particolare quello di uguaglianza, possano trovare una compiuta e piena realizzazione: gli stessi continuano infatti ad essere costantemente alla ricerca di un equilibrio fra le tendenze nazionalistiche degli Stati e la costruzione dell'Europa.
La Carta si colloca pertanto all'interno di una Unione Europea sicuramente distaccatasi da quella connotazione prevalentemente mercantilistica qual era all'inizio degli anni cinquanta, ma che è diventata una realtà complessa, con numerose e distinte competenze che dovrà essere in grado di assicurare una sempre maggiore tutela alla dignità ed ai diritti sociali, riconosciuti non più ai cittadini degli Stati membri, bensì ai cittadini europei.
I diritti di libertà ed uguaglianza in essa contenuti che devono oggi confrontarsi con una società costantemente in divenire, dovranno essere adeguatamente tutelati dal legislatore europeo e dai giudici, nazionali e non, che andranno a valutarne l'applicazione.
Le pronunce della giurisprudenza europea e nazionale che attribuiscono, nonostante le diatribe dottrinali, un rilievo sempre maggiore alla Carta di Nizza-Strasburgo, ne confermano l'immenso valore ad essa riconosciuto.
L'auspicio è sempre ovviamente che si giunga in tempi brevi e ragionevoli ad una diversa valorizzazione degli stessi, attraverso la loro collocazione all'interno di un testo costituzionale che costituisca guida e punto di riferimento per l'Europa, affinché attraverso il superamento definitivo dei nazionalismi degli Stati membri, si possa giungere alla costruzione di quello spazio unico europeo quale garanzia fondamentale per assicurare la pace e la libertà all'interno del vecchio continente.

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3 Introduzione. La lenta affermazione dei diritti fondamentali dell’uomo nell’Unione Europea dai suoi albori sino all’approvazione ed alla proclamazione della Carta di Nizza - Strasburgo, è stato particolarmente travagliato. Gli stessi infatti non trovavano definizione alcuna all’interno dei testi istitutivi della Comunità economica europea e, pertanto, sono stati a lungo oggetto di tutela ad opera della Corte di Giustizia. Essa, attingendo alla Convenzione Europea dei diritti dell’uomo ed ai principi comuni alle Costituzioni degli Stati membri ha costruito negli anni il quadro dei diritti fondamentali riconosciuti a livello dell’Unione Europea, onde poter garantire maggiore solidità a quella comunità di intenti e di valori che era nelle intenzioni dei padri costituenti. Il presente lavoro di tesi, senza alcuna pretesa di esaustività mira a ricostruire tale percorso, partendo dall’analisi giurisprudenziale del percorso evolutivo dei diritti fondamentali, analizzando poi la Carta di Nizza- Strasburgo con un’attenzione particolare al capo III della stessa dedicato all’uguaglianza. In tale ottica, si è preferito dar spazio alle problematiche connesse al valore giuridico da attribuire alla Carta (prima e) dopo il Trattato di Lisbona del 2009 a seguito del quale la stessa è stata parificata al diritto primario dell’Unione Europea, alla tutela effettiva che ricevono i diritti in essa contenuti, nonché ai riflessi che le norme in materia di uguaglianza, cristallizzate nel capo III, hanno avuto sulla giurisprudenza nazionale italiana.

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Informazioni tesi

  Autore: Angela Mannara
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2013-14
  Università: Università degli Studi di Salerno
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Angela Di Stasi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 129

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Parole chiave

unione europea
cedu
non discriminazione
carta di nizza
principio di uguaglianza
trattato di lisbona
carta dei diritti fondamentali dell'unione europea
art 20-21 carta di nizza
parità di trattamento
doppio binario di tutela

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