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La cooperazione transnazionale sulle Alpi. Analisi delle esperienze e futuro sviluppo macroregionale.

L'area Alpina si estende attraverso 8 Stati, i cui confini nazionali sono il risultato della travagliata storia del continente europeo. Le Alpi e i territori circostanti appaiono come un'area funzionale relativamente omogenea, chiamata a sfide che necessitano sempre più di risposte comuni, in grado di valicare gli inefficienti confini attuali. Da questa considerazione prende avvio l'analisi dello stato della cooperazione transnazionale Alpina e dei suoi futuri sviluppi macroregionali condotta in questo lavoro. Vengono approfondite in particolare tre realtà, facenti capo ad approcci diversi di collaborazione territoriale: la Convenzione delle Alpi, il programma europeo Spazio Alpino e la nascente Strategia macroregionale Alpina (EUSALP). Questi tre approcci vengono successivamente declinati e approfonditi riguardo ad un tema specifico, di fondamentale importanza per le Alpi, la gestione delle risorse idriche. Il metodo di ricerca utilizzato si basa sull'analisi della letteratura esistente, di casi studio, di documenti interni alle organizzazioni, nonché su comunicazioni scritte, un questionario ed interviste ad attori rilevanti. I risultati evidenziano alcune esperienze più di successo, ed altre che hanno mostrato maggiori difficoltà. Complessivamente lo scenario appare positivo, con buone prospettive frutto del costante aumento di attenzione rivolta alla collaborazione transfrontaliera e transnazionale. In questo scenario, l'avvio della EUSALP appare un'importante occasione. Emergono inoltre alcuni elementi, che vengono definiti cruciali, quali fattori per il buon esito di ogni esperienza di collaborazione Alpina, tra cui: la valorizzazione delle reti esistenti, l'impulso politico, la coerenza interna ed esterna e l'attenzione alla comunicazione.

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3 Introduzione L’Europa è una regione costituita da un insieme di sistemi economici e sociali diversi e irripetibili: per storia, cultura e specializzazione produttiva; per modello di sviluppo; per complessità di relazione tra gli attori e i decisori pubblici; per configurazione territoriale e organizzazione spaziale delle attività; per specificità amministrativa e istituzionale. Questa diversità ha generato percorsi di crescita assai differenziati, tanto da far parlare di multi- regionalità dello sviluppo e di sfida della coesione economica e sociale (Bramanti & Ratti, 1993). L’evoluzione dell’Europa è stata storicamente caratterizzata dalle vicende legate agli stati nazionali. L’interesse primario era volto a salvaguardare la propria inviolabile sovranità e a tutelare i cosiddetti interessi della nazione (Bramanti & Ratti, 1993). Un chiaro trend nel processo recente di sviluppo regionale europeo evidenzia un cambiamento in questo scenario, con l’accentramento di alcuni poteri dal livello nazionale a quello sovranazionale e il contemporaneo emergere di un processo di decentralizzazione volto alla delega di alcune aree di responsabilità alle autorità regionali e locali. Si può quindi affermare che lo stato nazione è sempre più ristretto sia dall’alto che dal basso; da istituzioni internazionali e da pressioni regionali? In parte la risposta è sì, ed è infatti di moda, sebbene non sempre corretto, affermare che gli stati nazione al giorno d’oggi siano troppo grandi per alcune funzioni e troppo piccoli per garantirne molte altre (Alesina, 2003). Un secondo trend può inoltre essere individuato nella formazione di partnership sempre più forti tra autorità locali, settore economico, istituzioni e associazioni. In alcuni casi, questo corso ha condotto alla formazione di organizzazioni regionali più forti, in un processo chiamato regionalizzazione (Buček & Ryder, 2015). Questo fenomeno può avere un’accezione più rivolta a considerare la “regione” in senso economico, come area a forte specializzazione e omogeneità produttiva, o in senso istituzionale. Le prime sono identificabili come aree che presentano aggregazioni convergenti d’interessi, che non hanno necessariamente alcuna base di riferimento territoriale-amministrativo. Le seconde, al contrario, sono aree precisamente delimitate da confini amministrativi che, tuttavia, non corrispondono a realtà economiche auto-contenute (Bramanti & Ratti, 1993).

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Informazioni tesi

  Autore: Cristian Parolini
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2014-15
  Università: Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano
  Facoltà: Economia
  Corso: Management delle Pubbliche Amministrazioni e delle Istituzioni Internazionali
  Relatore: Piero Stanig
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 119

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Parole chiave

europa
cooperazione
bocconi
transfrontaliera
eusalp
spazio alpino
macroregione
convenzione delle alpi

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