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Le attività occasionali nelle imposte sui redditi dell’ordinamento giuridico italiano. Analisi comparata della tassazione del collezionista in Italia e all’estero.

Lo scopo di questa tesi è quello di esplorare il tema riguardante la tradizionale distinzione tra attività continuativa ed attività occasionale che, nell'ordinamento giuridico italiano, non sempre è chiara in tutti i suoi aspetti, a causa della mancanza di fonti normative adeguate: questa "zona grigia" ha consentito la nascita di differenti orientamenti interpretativi sviluppatisi, con un certo consenso, nella dottrina. Stabilita la tematica su cui centrare il focus di questo lavoro, si è tentato di ottenerne una maggiore e più completa conoscenza per mezzo di un sistematico esame del pensiero dei principali autori della letteratura.
Particolare attenzione è dedicata, nell'ultimo capitolo, alla figura del collezionista, il quale acquista, vende e scambia opere d'arte: le plusvalenze generate possono essere oggetto di imposizione o meno. Si sostiene, in questo caso, che dalla cessione di opere d'arte possano emergere sia proventi imponibili (classificabili tra i redditi d'impresa o tra i redditi diversi, a seconda che la cessione sia configurabile come un'attività commerciale o meno) sia “arricchimenti” non rilevanti ai fini Irpef, consistenti nei capital gains derivanti dall'alienazione di beni, conclusa non solo al di fuori di attività imprenditoriali, ma anche di attività occasionali, e che è possibile qualificare come cessione isolata. A tal proposito si effettua un'analisi comparata sul regime tributario applicabile alla cessione di opere d'arte, fra soggetti privati, in Italia e all'estero: il tema, in realtà, potrebbe esser posto con riferimento ai soggetti che effettuano operazioni di compravendita il cui oggetto può essere qualsiasi bene, ma per le opere d'arte assume un particolare rilievo, in virtù della forte variabilità dei relativi valori nel tempo che consentono di ritrarre dei redditi per i quali sorgono questioni riguardanti l'imposizione diretta.

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7 INTRODUZIONE Lo scopo di questa tesi è quello di esplorare il tema riguardante la tradizionale distinzione tra attività continuativa ed attività occasionale che, nell'ordinamento giuridico italiano, non sempre è chiara in tutti i suoi aspetti, a causa della mancanza di fonti normative adeguate: questa "zona grigia" ha consentito la nascita di differenti orientamenti interpretativi sviluppatisi, con un certo consenso, nella dottrina. Stabilita la tematica su cui centrare il focus di questo lavoro, si è tentato di ottenerne una maggiore e più completa conoscenza per mezzo di un sistematico esame del pensiero dei principali autori della letteratura. Particolare attenzione è dedicata, nell’ultimo capitolo, alla figura del collezionista, il quale acquista, vende e scambia opere d'arte: le plusvalenze generate possono essere oggetto di imposizione o meno. Si sostiene, in questo caso, che dalla cessione di opere d’arte possano emergere sia proventi imponibili (classificabili tra i redditi d’impresa o tra i redditi diversi, a seconda che la cessione sia configurabile come un’attività commerciale o meno) sia “arricchimenti” non rilevanti ai fini Irpef, consistenti nei capital gains derivanti dall’alienazione di beni, conclusa non solo al di fuori di attività imprenditoriali, ma anche di attività occasionali, e che è possibile qualificare come cessione isolata 1 . A tal proposito si effettua un'analisi comparata sul regime tributario applicabile alla cessione di opere d’arte, fra soggetti privati, in Italia e all'estero: il tema, in realtà, potrebbe esser posto con riferimento ai soggetti che effettuano operazioni di compravendita il cui oggetto può essere qualsiasi bene, ma per le opere d’arte assume un particolare rilievo, in virtù della forte variabilità dei relativi valori nel tempo che consentono di ritrarre dei redditi per i quali sorgono questioni riguardanti l’imposizione diretta 2 . 1 Bagarotto E. M., Regime tributario della cessione di opere d’arte, in Rass. trib., 2019, vol. 2, 290. 2 Si pensi, per tutti, dal punto di vista finanziario, l’evoluzione della quotazione di Jean-Michel Basquiat; essa costituisce un vero e proprio modello: il prezzo delle sue tele e dei suoi disegni ha raggiunto cifre stellari dopo la sua morte, avvenuta nel 1988, a tal punto che vari musei non sono riusciti ad acquistare in tempo le sue opere a prezzi ragionevoli. Sempre quest’anno, la tela Jim Crow (1986) offre un ottimo esempio dell’incredibile aumento dei suoi prezzi: il valore è stato moltiplicato per 130 tra il 1992 e il 2017(acquistata nel ’92 per 136.367 $ e venduta nel 2017 per 17.680.936 $: vedi Art-Price, Il mercato dell’arte nel 2017: Collezionare e Investire nell’Arte, in https://it.artprice.com/artprice-reports/il-mercato-dellarte-nel-2017/collezionare-e-investire- nellarte.

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Informazioni tesi

  Autore: Davide Simioni
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2018-19
  Università: Università degli Studi Ca' Foscari di Venezia
  Facoltà: Economia
  Corso: Amministrazione, finanza e controllo
  Relatore: Ernesto Marco Bagarotto
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 151

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Parole chiave

tassazione
imposte dirette
opere d'arte
reddito occasionale
fiscalità internazionale delle opere d'arte

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