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Olimpiadi Invernali in Veneto: implicazioni economiche tra incertezza e realtà

Inaugurate nel 1924 a Chamonix, le Olimpiadi Invernali sono oggi, alle soglie del terzo Millennio, uno degli eventi più importanti a livello mondiale, in grado di attirare l’attenzione di un pubblico immenso e di produrre ricadute, sulla Regione/Paese che le ospita, davvero straordinarie. Emblematici i casi considerati di Calgary ’88 e Lillehammer ’94.
Chamonix, Cortina, St. Moritz, le località invernali più esclusive al mondo hanno tutte ospitato almeno un’edizione olimpica, quasi a volerne decretare tal sorta di sacralità.
Il Veneto, dal par suo, manca all’appuntamento dal lontano ’56 (Cortina), quando ancora i cronometraggi erano manuali e la diretta televisiva un’alchimia.
Il tema centrale di questo mio lavoro riguarda in particolare il caso specifico “Olimpiadi Invernali e contesto veneto”.
Ad una breve presentazione del sistema territoriale regionale – in cui se ne evidenziano le peculiarità policentriche – e delle dinamiche economiche principali, segue lo studio delle capacità ricettive, infrastrutturali e viarie locali.
Essendo un progetto a lungo termine, s’è reso necessario formulare delle ipotesi ma non per questo il lavoro vuole essere uno studio puramente teorico e svincolato dalla realtà: vuol essere, al contrario, uno strumento per valutare le reali possibilità e potenzialità del Veneto ad ospitare un macro-evento sportivo di questo tipo, tenendo conto degli impatti sociali, economici ed ambientali che ne derivano.
Ciò che si evince è che l’evento olimpico, in grado di attivare molteplici settori economici regionali (dal turismo montano all’industria dell’abbigliamento sportivo, dall’occupazione al miglioramento del sistema infrastrutturale e viario), rappresenti un’occasione unica ed imperdibile di sviluppo per il Veneto e la sua gente.

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in da quando il Veneto avanzò l’intenzione di presentare la propria candidatura ai Giochi Olimpici Invernali del 2006 (era il 1996) ho sempre seguito l’argomento con particolare interesse: un interesse che mi ha spinto sin qui, alla stesura di una tesi di laurea che si pone certamente al di fuori di schemi didattici tradizionali (almeno per uno studente di Economia!). Da allora molte cose sono cambiate; sviluppi della vicenda, per certi versi imprevedibili, hanno condotto ad una realtà completamente diversa da quella iniziale e difficilmente ipotizzabile appena un anno fa. La candidatura dell’ultima ora di Torino ha prevalso nella decisione finale del CONI; in un istante le speranze venete si sono frantumate e con esse il sogno di rivivere le Olimpiadi a Cortina per la seconda volta in questo secolo (dopo quelle del ’56). Tali sviluppi mi hanno certo indotto, ultimamente, a ripensare sull’opportunità o meno a continuare il lavoro iniziato; proprio da quest’analisi mi sono convinto più che mai che trattare oggi questo argomento sia, oltre che interessante, anche utile per affrontare in modo serio e coerente le scelte future in tal senso. Questo mio lavoro, dunque, non vuole essere uno studio puramente teorico e svincolato dalla realtà: vuol essere, al contrario, uno strumento per valutare le reali possibilità venete per una futura ricandidatura ai Giochi Olimpici Invernali. La partita persa del 2006 non va intesa come un traguardo mancato quanto, invece, come una tappa intermedia di un processo lungo e complesso. Solo in quattro occasioni (su diciannove edizioni) alla prima candidatura olimpica è corrisposta l’assegnazione dei Giochi: Squaw Valley nel 1960, Grenoble nel 1968, Sarajevo nel 1984 e Nagano nel 1998. In tutti gli altri casi molteplici sono le candidature susseguitesi nel tempo: emblematici il caso di Lake Placid (sei candida- ture di cui due andate a buon fine), di Lahti e Östersund (tre candidature e nessuna edizione aggiudicata). Si tratta, dunque di un processo lungo e complesso che necessita di un costante monitoraggio da parte degli organi istituzionali preposti, soprattutto dopo la perdita F

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Informazioni tesi

  Autore: Luca Curto
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 1997-98
  Università: Università degli Studi Ca' Foscari di Venezia
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia e Commercio
  Relatore: Fabio Lando
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 167

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geografia economica
giochi olimpici
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