8
Summary
Markets for Environmental Services (PES) are born to avoid the failure that the traditional
ones express when guaranteeing an adequate supply of the same services. Within these
mechanisms, the voluntary carbon market offers the possibility to purchase CO2 offset credits
from forestry-based projects to compensate any kind of activity’s emissions.
But while the regulatory markets have been created on a solid basis as regards the guarantees
and the validation standards offered, the voluntary markets are including this factors
throughout the course of their own develop.
The following thesis has been made to evaluate the guarantees that are offered to an
individual when it decides to compensate its own carbon footprint by purchasing forestry-
based carbon offsets, developed in Costa Rica, in this specific case.
In the first section the main characteristics of this markets are being analysed, focusing on the
forestry sector and on the situation of the Payments for Environmental Services in Costa Rica.
The next part present a synthetic picture of the guarantee systems existing in the voluntary
carbon market and highlights the standards which had been chosen to evaluate the socio-
environmental effectiveness of the projects reviewed.
The last part of the thesis is dedicated to the description of the projects and to the comparison
of them with the two selected standards, the Plan Vivo, to evaluate the socio-environmental
effectiveness of the projects in loco and the DEFRA guide-lines, to evaluate the methods of
trading of the carbon offsets within the Italian market.
The projects have been consistent with the standards as concerns the governance and the
informative aspects, while they showed some lacks as regards the guarantee and control
conditions. The route to follow has shown up to be the reinforcement of the guarantee
systems, to ensure it more credibility.
Resùmen
Lo mercados para el Pago de Servicios Ambientales (PSA) nacen para evitar a la falencia que
aquellos tradicionales expresan en el momento de asegurar una adecuada suministraciòn de
los servicios mismos. Dentro de éstos mecanismos el mercado voluntario del carbono ofrece
la posibilidad de adquirir créditos de emisiòn de CO2 desde proyectos realizados por el sector
forestal para compensar las emisiones de cualquier actividad. Mientras que los mercados
reglamentados han sido creados con sòlidos cimientos incorporando garantìas y standard de
evaluaciòn, los mercados voluntarios estàn desarrollando estas reglas en el curso de sus
existencias. El siguente trabajo de tésis nace para evaluar las garantìas que estàn ofertas en el
9
momento en que un individuo decide compensar su propia impronta ecològica comprando
créditos de compensaciòn del carbòn que derivan desde proyectos forestales voluntarios,
desarrollados, en este caso, en Costa Rica.
Sucesivamente se presenta un cuadro de los sistemas de garantìa que existen dentro de los
mercados voluntarios del carbono y se evidencian los standard que han sido elegidos para
evaluar la eficiencia socio-ambiental de los proyectos analizados.
La ùltima parte de la tesis se dedica a la descriciòn de los proyectos estudiados y a las
comparaciones con los dos standard elegidos, el Plan Vivo para evaluar la eficacia socio-
ambiental del proyecto en situ y las linea-guìa del DEFRA, para evaluar las practicas de venta
del las cuotas de carbono que salen de los mismo proyectos en el Mercado italiano.
Los proyectos se han demostrado en lìnea con los standard por lo que concerne los aspectos
de governance y de informaciòn, mientras han demostrado carencias con respecto a las
modalidadès de control y garantìa. La ruta a seguir es la de un refuerzamiento de los sistemas
de garantia mismos, para asegurar mayor credibilidad al sistema.
10
1. Introduzione
I servizi ambientali offerti dalle foreste, come la protezione dei bacini fluviali, la fissazione
del carbonio e la conservazione della biodiversità, non possono in genere essere comprati e
rivenduti ed i mercati falliscono nell’assicurare una fornitura adeguata degli stessi.
Uno dei meccanismi nati per ovviare a questa situazione è stata la creazione di mercati per il
Pagamento dei Servizi Ambientali (PSA). Il principio centrale di questi sistemi di pagamento
consiste nell’assunto che i fornitori dei servizi ambientali siano compensati per gli stessi,
mentre coloro che beneficiano dei servizi, paghino per questi. Tale meccanismo ha il
vantaggio di generare entrate addizionali per i gestori dei terreni a bassi livelli di redditività
contribuendo, perciò, a migliorare la loro qualità della vita. Ci sono diversi fattori, tuttavia,
che devono essere tenuti in considerazione per valutare la validità di un progetto PSA (tra i
più importanti ricordiamo l’addizionalità, la permanenza e l’assenza di leakage) e per questo è
forte la necessità della presenza di sistemi di controllo e di garanzia che verifichino la
conformità a tali requisiti.
Il mercato per la fissazione del carbonio nasce come risposta alla creazione di un quadro
normativo internazionale per fronteggiare il riscaldamento globale, radicatosi
nell’approvazione dell’UNFCCC nel 1992 e sviluppatosi nel 1997 con la firma del Protocollo
di Kyoto. Il Protocollo, oltre ad aver fissato dei limiti alle emissioni e degli obiettivi di
riduzione delle stesse, permette agli stati di commerciare, sotto regole ben precise, i crediti di
emissione per ridurre i costi del raggiungimento dell’obiettivo globale
L’importanza delle foreste come fonte di emissione e di immagazzinamento del carbonio le
porta a giocare un ruolo chiave nella generazione di crediti di carbonio ma, ad oggi, i crediti
derivanti da progetti forestali sono sottoposti a severe limitazioni e rigide linee guida
relativamente all’accesso al mercato regolamentato del carbonio.
Come conseguenza a questa situazione si è sviluppato un mercato volontario di riduzione
delle emissioni di carbonio che vede la partecipazione di industrie, governi, organizzazioni e
singoli cittadini che hanno deciso di prendere le proprie responsabilità relativamente alle
emissioni di carbonio causate, acquistando volontariamente dei crediti di emissione delle
stesse (Carbon Offset) al di fuori dai target regolamentati. Ma mentre i mercati regolamentari
sono stati lanciati con solide fondamenta relativamente alle garanzie offerte e agli standard di
valutazione, i mercati volontari stanno incorporando queste regole nel corso del loro sviluppo.
La presenza di standard di qualità all’interno di un progetto può, infatti, fare la sua differenza
nel mercato e garantire l’efficienza e la sostenibilità socio-ambientale dello stesso ai suoi
compratori.
11
Il seguente lavoro di tesi nasce per valutare le garanzie che vengono offerte nel momento in
cui un individuo decide di compensare la propria impronta ecologica acquistando dei crediti
di compensazione del carbonio derivanti da progetti forestali.
Vengono proposti due livelli di analisi relativi all’iter di un unico progetto. Il primo livello
presenta la comparazione di alcuni progetti di riforestazione e protezione delle foreste su base
volontaria sviluppati in Costa Rica dall’associazione italiana GEV Modena – Foreste per
Sempre (per conto dell’azienda Lifegate – ImpattoZero) rispetto ad uno standard di
riferimento relativo all’efficienza del progetto, elaborato per il mercato volontario del
carbonio (Plan Vivo). Il secondo livello di analisi và, invece, a valutare il passaggio
successivo del meccanismo analizzato, ovvero la vendita delle quote del carbonio, derivanti
dai progetti in Costa Rica, sul mercato italiano da parte di ImpattoZero. Per far ciò il sistema
utilizzato dall’ente è stato analizzato con riferimento a delle linee-guida, il Draft Code of Best
Practice, definite per il mercato volontario delle compensazioni e volte a regolamentare i
venditori dei crediti di compensazione, i prodotti, i servizi e/o le richieste di carbon neutrality
dei singoli e delle istituzioni. L’obiettivo di questi confronti è di valutare quanto i progetti
esaminati si trovano in linea con degli standard realizzati da organismi indipendenti, super
partes e senza interessi particolari in questo tipo di investimenti se non quello di individuare
strategie adeguate per contrastare il riscaldamento globale e garantire gli utenti
dell’affidabilità del servizio commercializzato.
I progetti analizzati in Costa Rica sono parte dell’operato di Fonafifo – Fondo Nacional de
Financiamento Forestal – ente costaricano di tutela delle foreste, che da anni è impegnato
nello sviluppo e coordinamento di progetti di Pagamento per Servizi Ambientali. Il testo è
suddiviso in sei capitoli che vanno a formare quattro aree tematiche. Nella prima parte
vengono esaminate le caratteristiche economiche e i limiti dei servizi ambientali forestali, i
tipi di mercati per i pagamenti dei servizi ambientali forestali esistenti e, infine, viene
presentato il sistema sviluppato in Costa Rica da Fonafifo. Le informazioni relative ai primi
due capitoli sono da ricercarsi, per la maggior parte, nel lavoro di N. Landell-Mills e I. Porras
(2002), e nel rilevante materiale creato da S. Pagliola (2006), mentre per quel che riguarda il
terzo capitolo su Fonafifo, le informazioni derivano da materiale interno gentilmente fornito
dai funzionari dell’ente.
Nella seconda parte è riportato uno stato dell’arte relativamente ai sistemi di garanzia e
certificazione esistenti con una maggior attenzione volta agli standard sviluppati per il
mercato volontario del carbonio, tra i quali sono compresi, inoltre, i due standard utilizzati per
le successive elaborazioni. I dati sugli standard derivano dalle elaborazioni riportate nel
12
rapporto del 2008 dell’Ecosystem Marketplace. La parte terza presenta i risultati sull’indagine
empirica del lavoro di tesi; viene descritta l’area analizzata in Costa Rica e vengono presentati
i confronti ed i commenti relativamente agli standard di riferimento. Il materiale utilizzato per
lo sviluppo di questa sezione deriva da informazioni interne di Foreste per Sempre e Fonafifo
e da analisi svolte direttamente in campo. La quarta parte riporta la discussione relativamente
all’esperienza svolta in campo e le conclusioni.
In allegato A è presentata un’intervista effettuata al responsabile del dipartimento
certificazione di Fonafifo, Gilmar Navarrete, e la norma tecnica utilizzata dall’ente Bios nella
certificazione dei progetti di compensazione di ImpattoZero (Allegato B).
Il presente lavoro và considerato come analisi di conformità di un unico progetto di
riforestazione e protezione delle foreste sviluppato in Costa Rica che non vuole valutare
l’intero operato di Fonafifo nel paese.
Si ricorda, inoltre, che gli standard relativamente al mercato volontario del carbonio sono
numerosi e in continua evoluzione e che il progetto analizzato non è nato per essere aderente a
nessuno degli standard presi in considerazione.
13
2. I servizi ambientali forestali: caratteristiche economiche
In gran parte del mondo i servizi ambientali offerti dalle foreste, come la protezione dei bacini
fluviali, il sequestro del carbonio e la conservazione della biodiversità, non possono essere
comprati e rivenduti ed i mercati falliscono nell’assicurare una fornitura adeguata degli stessi.
Ci sono differenti motivi per cui i mercati non riescono ad emergere, tra i quali l’asimmetria
delle informazioni, la mancanza di assegnazione dei diritti di proprietà, l’esistenza di costi di
transizione ecc… Uno dei più importanti, oltre a quelli già elencati, è che molti servizi
ambientali forniti dai sistemi forestali fanno parte della categoria delle esternalità positive o
dei beni pubblici (Landell-Mills e Porras, 2002). Un’esternalità positiva è un beneficio non
compensato. Le esternalità positive associate con la conservazione delle foreste includono, ad
esempio, il controllo dell’erosione, l’abbassamento del rischio di inondazioni a valle e il
mantenimento della qualità delle acque. I mercati, tipicamente, falliscono nel compensare
coloro che producono queste esternalità positive, a causa dell’assenza di diritti di proprietà
definiti o di altre misure legali atte ad esigere il pagamento per i servizi resi. I servizi
ambientali forestali possono, inoltre, essere caratterizzati come beni pubblici. Questi sono una
classe speciale di esternalità definite dalla loro non escludibilità e non rivalità nell’uso. Non
escludibilità significa che non è possibile proibire ai consumatori di godere del bene o del
servizio in questione, anche se non hanno pagato per il privilegio. Di conseguenza, è difficile,
se non impossibile, escludere le comunità a valle dal beneficiare della migliorata qualità
dell’acqua derivante dalla conservazione delle foreste a monte, ad esempio. Dove i beni sono
caratterizzati da non rivalità, il consumo di un bene o di un servizio da parte di un individuo
non riduce la quantità del bene o servizio disponibile per gli altri. In questa situazione non c’è
competizione nel consumo, dato che un numero infinito di consumatori può utilizzare la
risorsa. Un buon esempio di un servizio forestale non rivale, è il sequestro del carbonio. Una
volta che il carbonio viene catturato, la comunità globale beneficia di questo, in termini di
riduzione della minaccia del riscaldamento globale. Dove ci sono non escludibilità e non
rivalità dei beni, c’è un danneggiamento rispetto alla formazione dei mercati dato che i
beneficiari dei beni o dei servizi non sono incentivati a pagare i fornitori. Fintanto che il
singolo individuo non potrà essere escluso dall’utilizzo di un bene, non avrà ragione di pagare
per accedere allo stesso. Allo stesso modo, dove i beni sono caratterizzati da non rivalità
nell’uso, i consumatori sanno che dove qualcun altro pagherà, loro beneficeranno del servizio.
In entrambi i casi i beneficiari adottano un comportamento da free-rider basandosi sui
pagamenti altrui. D’altro canto, quando ognuno adotta strategie free-rider, la volontà a pagare
14
per i beni pubblici diventerà nulla e il prodotto non sarà fornito (Landell-Mills e Porras,
2002). Sempre secondo Landell-Mills e Porras (2002), è importante evidenziare il fatto che i
beni e i servizi ambientali non sono sempre precisamente definibili come pubblici. I beni
possono essere caratterizzati da vari livelli di non rivalità e non escludibilità e l’estensione di
queste due caratteristiche determinerà il grado di fallimento del mercato. Quando i beni sono
non escludibili ma rivali, ovvero quando il consumo di un individuo influisce sulla quantità
disponibile per un’altro, sono descritti come beni comuni, poiché tendono ad essere forniti in
modo più efficace attraverso azioni cooperative. Foreste utilizzate dalle comunità locali senza
nessun meccanismo formale di restrizione degli ingressi sono un esempio di una risorsa
comune. I beni che sono escludibili e non rivali sono definiti come beni club, dove i mercati
possono essere stabiliti in forma di imposta, come pedaggio all’ingresso di un parco ad
esempio. Quando i beni sono sia escludibili che rivali sono descritti come beni privati dato
che possono essere facilmente forniti dal settore privato sulla base di transizioni di mercato
(Fig 2.1).
RIVALITA’
ESCLUDIBILITA’ BASSA ALTA
BASSA Beni pubblici Beni comuni
ALTA Beni Club Beni privati
Figura 2.1: Natura dei beni in relazione alla loro rivalità ed escludibilità
15
2.1 Soluzioni al problema: la creazione dei mercati per servizi ambientali
Per gli economisti, la natura pubblica di molti beni ambientali rappresenta una giustificazione
essenziale per l’intervento statale. Landell-Mills e Porras (2002) vedono invece una risposta a
questo problema nella presa di responsabilità da parte dello stato nel garantire la fornitura di
questi beni e servizi, che non significa che diventi anche produttore degli stessi.
Nel settore forestale, i governi in diverse parti del mondo hanno preso la responsabilità della
protezione delle foreste in aree ad alta biodiversità, di alta bellezza scenica o in aree critiche
per le loro funzioni di protezione dei bacini fluviali. Per la maggior parte hanno preso
controllo diretto della protezione delle foreste attraverso l’acquisizione delle proprietà.
Tuttavia, bisogna considerare che anche i governi stessi vivono problemi di fallimento, legati
all’asimmetria dell’informazione, ad incentivi ineguali, a burocrazie inefficienti e fenomeni di
rent-seeking1. Inoltre, in situazioni di necessità di tagli alle spese e riduzione del deficit,
l’abilità dello stato di investire in maniera adeguata nella fornitura di beni e servizi pubblici
diventa più difficile.
Di conseguenza a questa situazione, le autorità pubbliche sono diventate consapevoli della
loro incapacità di fare fronte al problema dei beni pubblici ed hanno cercato metodi per
inserire attori non governativi nel processo (Landell-Mills e Porras, 2002).
Gli sforzi effettuati per trasferire le responsabilità dei servizi ambientali forestali al di fuori
del settore pubblico, si sono basati su di una combinazione di direttive ed approcci basati sul
mercato ed i secondi sono diventati predominanti negli ultimi anni.
Gli approcci basati sul mercato mirano a modificare gli incentivi attribuibili ai proprietari
forestali e agli utenti in modo che essi agiscano in modo coerente con le politiche di governo.
Esperienze hanno dimostrato che strumenti di mercato ben progettati, possono raggiungere gli
obiettivi statali a costo minore che i convenzionali approcci di “commando e controllo”
(Stavins, 2000).
Esempi di questo tipo di strumenti nel settore forestale includono:
- incentivi finanziari e materiali;
- concessioni a lungo termine;
- liberalizzazione del commercio;
1
Il fenomeno del rent seeking nasce quando un individuo, un’organizzazione o un’azienda cercano di fare soldi
manipolando l’economia e/o l’intorno legale invece che attraverso il commercio e la produzione di benessere.
Generalmente implica l’estrazione di un beneficio non compensato da altri, senza dare nessun contributo alla
produttività, come ad esempio ottenendo il controllo della terra e di altre risorse naturali pre-esistenti, o
imponendo pesanti normative o altre decisioni statali che possono influenzare i consumatori o i produttori.
16
- certificazione forestale;
- promozione dei mercati per prodotti forestali non legnosi (PFNL) inclusi i servizi
ambientali.
Lo sviluppo dei mercati è molto attrattivo per i governi dato che rende possibile il
trasferimento a larga scala dei costi della fornitura dei servizi ambientali a terzi. A differenza
degli incentivi finanziari, che dipendono da sussidi statali, i mercati richiedono che i
beneficiari paghino per i servizi ricevuti. Inoltre, dato che i mercati determinano il prezzo di
un bene o servizio attraverso l’incontro tra la domanda e l’offerta, si pensa porteranno al
raggiungimento di importanti traguardi in efficienza rispetto ai prezzi stabiliti dai governi, che
si basano su calcoli complessi di beneficio sociale (Landell-Mills e Porras, 2002).
Proporre lo sviluppo di nuovi mercati per sopperire al fallimento dei mercati già esistenti può
sembrare un controsenso, ma quest’idea si basa sul riconoscimento che le condizioni che
sottostanno al fallimento dei mercati, ovvero la non rivalità e la non escludibilità, sono
dinamiche.
Dalla figura sottostante (Fig. 2.2), possiamo evidenziare che se ci muoviamo in alto e sulla
destra, i beni perdono la loro natura di beni pubblici e diventano simili ai quanti prodotti
privatamente.
Figura 2.2: Classificazione dei beni e servizi in relazione al loro grado di rivalità ed
escludibilità
R
iv
al
it
à
Escludibilità
0.5
1
0.5 1
0
Beni pubblici
Beni comuni
Beni club
Beni privati