3
INTRODUZIONE
Questo elaborato si propone di effettuare un’analisi specifica dell’intera “collana”
dei Libri cosiddetti “Profetici” di William Blake, autore inglese del XVIII sec. Tali
opere rivelano, ad un’attenta lettura, l’intera concezione del poeta circa l’esistenza
umana, attraverso racconti mitici ed epici, o esposizioni teoretiche esplicitate in
forma aforistica, i cui personaggi interpretano la nascita e l’evoluzione di
caratteristiche, sentimenti ed emozioni prettamente umani.
In particolare, il Capitolo I introduce all’autore, attraverso la descrizione di una
vita particolarmente feconda a livello spirituale, i cui frutti letterari provengono
non solo da una predisposizione del poeta a varie manifestazioni visionarie, ma
anche, in gran parte, dalla vivacità di un contesto storico e letterario in fase di
profonda trasformazione, entrambi raccontati in due relativi paragrafi.
In seguito, il Capitolo II mostra innanzitutto una panoramica generale dei
quattordici componimenti profetici, la cui esposizione mette in luce il forte legame
di continuità tematica intessuto tra i vari elaborati nella loro successione
cronologica; in seguito, nel secondo paragrafo e relativi sottoparagrafi, si descrive,
in maniera piuttosto unitaria, la riflessione filosofica attorno alla quale ruota la
mitopoiesi rintracciata nei libri sopracitati: in particolar modo essa si concentra
sulla concezione ciclica del mondo, sull’influenza della sessualità e sul pensiero
politico del poeta.
Infine il Capitolo III si propone di analizzare testualmente un brano celebre tratto
da uno dei componimenti, che pare “racchiudere” in sé molte delle tematiche
affrontate in tutta la serie dei Libri Profetici.
Obiettivo del lavoro è quello di offrire una critica il più possibile unitaria su un
autore al quale molto spesso i lettori rinunciano per la sua famosa difficoltà
d’interpretazione, dovuta ad un’apparente eccessiva oscurità delle sue metafore. La
stessa bibliografia non presenta elaborati che affrontano la pregnanza concettuale
di William Blake in senso sistematico, e da qui proviene l’intento di questa tesi di
“mettere insieme” concetti analizzati in separate sedi, in virtù dell’unitarietà di cui
si è parlato in precedenza, e nell’augurio (perché no?) di trasmettere l’intensità
spirituale e immaginativa della quale sono pervase tutte queste opere.
5
CAPITOLO I
1. Biografia dell’autore
Poeta, artista, incisore e, nondimeno,
visionario, William Blake è una delle
personalità più stupefacenti nella
storia della letteratura inglese. Egli
nasce il 28 Novembre 1757
1
a Londra,
in una modesta famiglia. Ebbe una
vita assolutamente tranquilla, senza
avvenimenti di particolare rilievo, e
non si allontanò, se non per brevi
periodi, dalla sua città natale. Lo
stesso non si può dire per la sua vita
spirituale, inaspettatamente vivace,
scossa perlopiù dalle sue frequenti visioni. Pare che già all’età di quattro anni,
infatti, si siano verificate le prime manifestazioni di tipo visionario: il piccolo
William, spaventato, affermò di aver visto Dio affacciarsi alla finestra della sua
camera, come pure di aver visto spesso gli Angeli guardarlo. Ma queste visioni gli
faranno compagnia anche da adulto, quando affermerà di conversare spesso con
l’Arcangelo Gabriele e la Vergine Maria e di ricevere visite dagli spiriti di
molteplici illustri personalità defunte, come Mosè, Dante, Milton, Voltaire, ecc., le
quali, a suo dire, gli dettano letteralmente le parole che scrive. Queste affermazioni
gli guadagnarono la reputazione di pazzo, ma pare che, lungi dall’essere
allucinazioni dovute a disordini mentali, si sia trattato piuttosto della
visualizzazione dei suoi pensieri, una “luce interiore” dalla quale trarre ispirazione
per i suoi scritti.
Neanche la sua istruzione fu particolarmente ammirevole, tranne che per la vena
1
È lo stesso anno per il quale Emanuel Swedenborg aveva previsto il Giudizio Universale. Lo
stesso Blake non seppe considerarla una semplice coincidenza quando riprese lo stesso concetto in
The Marriage of Heaven and Hell.
6
artistica: nel 1767 infatti, entra alla scuola di disegno tenuta da Henry Pars,
frequentandola per quattro anni. Nello stesso anno nasce suo fratello Robert, al
quale si legherà molto e che lo aiuterà anche nella realizzazione delle sue famose
incisioni. Nel frattempo, almeno fino al 1778, le sue letture preferite sembrano
essere Shakespeare, Dante, Milton e soprattutto la Bibbia. Infatti, quando, nel 1772
verrà affidato come apprendista all’incisore James Basire, seguirà un lungo
periodo di studio all’Abbazia di Westminster, fatto di innumerevoli riproduzioni
degli affreschi, delle sculture, ecc., tramite le quali assimilerà il simbolismo
religioso dello stile Gotico. Nel 1779, infine, è ammesso come incisore alla Royal
Academy, dove stringe amicizia con John Flaxman. E sarà proprio quest’ultimo a
passargli in futuro numerose commissioni che gli permetteranno di guadagnarsi da
vivere. Del 6 Giugno di quell’anno, invece, è l’episodio che lo vede coinvolto nei
disordini di fronte alla prigione di Newgate
2
.
Nel 1780 comincia a lavorare come incisore per l’editore radicale Joseph Johnson,
mentre due anni dopo sposa una certa Catherine Butcher (o Boucher), che si
rivelerà la moglie ideale per un genio come lui e imparerà persino ad aiutarlo con
le sue incisioni. Intanto, sia pure presso pochi intenditori, la fama di Blake come
disegnatore è già piuttosto solida, tant’è che, grazie alla modesta eredità lasciatagli
dal padre dopo la sua morte, nel 1784, tenta l’apertura di una piccola stamperia
insieme a James Parker, ma l’operazione si rivela ben presto un fallimento. L’anno
prima era però avvenuta la pubblicazione della sua prima opera di rilievo, Poetical
Sketches, finanziata da Flaxman e dal Rev. Matthew. Nel 1787 subisce anche la
perdita prematura dell’amato fratello, che sembra accentuare alcune delle sue
manifestazioni visionarie: in quell’occasione afferma, infatti, di aver visto la sua
anima volarsene via attraverso il soffitto “battendo le mani felice”. E anche lo
spirito di Robert giocherà un ruolo importante rivelandogli, appena l’anno dopo,
sempre secondo le sue affermazioni, il particolare procedimento di incisione che
detterà l’unicità delle sue creazioni, e che verrà poi chiamato Illuminated
Printing
3
. È sempre di questi anni di accese manifestazioni repubblicane la
2
Antica prigione situata nella zona ovest del London Wall, pare sia stata distrutta ad opera di un
incendio nel 1779.
3
Riprodotto dopo una serie di esperimenti da Ruthven Todd e S. W. Hayter: pare che Blake
scrivesse i propri testi su una soluzione d’asfalto e resina con benzene su un foglio preparato con
una mistura di gomma arabica e sapone. Il foglio veniva in seguito pressato su una lastra di rame
7
frequentazione del circolo radicale di cui fa parte anche Thomas Paine, mentre si
avvia l’amicizia con l’artista Fuseli.
Il lungo periodo che segue, fino al 1795, vede Blake intento nella realizzazione,
uno dopo l’altro, dei suoi celebri Libri Profetici, insieme ad altri due grandi
capolavori oggi molto più conosciuti: Songs of Innocence e Songs of Experience
(1789; 1794). Tuttavia fino a due anni dopo, il gruppo di radicali sopracitato viene
segnato da una profonda crisi: i massacri di Settembre del 1792 e l’esecuzione del
re e della regina nel 1793, seguiti dal periodo del Terrore, causano un
cambiamento di veduta da parte di tutti coloro che supportavano la Rivoluzione. In
seguito, la reazione del governo di Pitt verso i nuovi sviluppi in Francia, porta ad
una violenta repressione dei movimenti radicalisti in Inghilterra, a seguito del
quale il circolo degli amici di Blake si scioglie. Alcuni, come Paine, aiutato dallo
stesso William, fuggono in Francia, altri vengono processati e il più delle volte
condannati alla deportazione.
Tra il 1796 e il 1810 lavora intensamente ad illustrare testi altrui con le proprie
incisioni, come i Poems di Gray, il Comus di Milton (commissioni che gli vengono
passate dall’amico Flaxman) e alcune opere di Hayley. Inoltre si trasferisce per
soli tre anni a Felpham, sempre per lavoro, dove ha la possibilità di leggere e
annotare le traduzioni di Dante fatte da Boyd nel 1785. Tornato a Londra inizia il
lavoro di incisione di Milton e Jerusalem, precisamente nel 1804, come è riportato
sui frontespizi, e comincia la serie di disegni per il Paradise Lost sempre di
Milton.
Seguono, a questo periodo di intensa attività, anni di solitudine e di delusioni
dedicati da Blake a portare a termine Jerusalem, ed è solo a partire dal 1818, per
l’affettuosa amicizia di un giovane ritrattista che gli commissiona lavori e gli
procura vendite, che questo oscuro periodo ha termine. I suoi ultimi anni di vita,
infatti, vengono rallegrati da un gruppo di giovani artisti che si forma proprio
attorno a lui. In questo stesso periodo inizia gli acquarelli per la Divina Commedia
e ne incide alcune lastre, che però non porta a termine.
Muore serenamente il 12 Agosto 1827, attorniato dai suoi amici più intimi, e viene
scaldata, sulla quale il testo rimaneva impresso al contrario, con una vernice resistente agli acidi. I
disegni vi erano aggiunti a pennello usando lo stesso tipo di vernice, quindi la lastra veniva
immersa in acido nitrico. Testi e disegni risultavano a rilievo.
8
sepolto nel cimitero di Bunhill Fields senza nessuna indicazione sulla tomba, che
rimane per lungo tempo ignota. Indizio, probabilmente, del suo stato economico
mai florido e del suo limitato “raggio d’azione”, dovuto in gran parte proprio a
quell’originale metodo di incisione che rendeva difficile e costosa la produzione
seriale dei suoi lavori, i quali così possono essere considerati come qualcosa di
“unico”.
2. Il contesto storico
William Blake vive e opera durante la seconda metà del XVIII sec., periodo denso
di avvenimenti politici e di cambiamenti sociali radicali. Da indicare innanzitutto
l’ascesa al trono d’Inghilterra di Giorgio III, in successione al nonno, nel 1760, il
quale mostrava un atteggiamento più “inglese” rispetto ai suoi predecessori della
dinastia degli Hanover e operò prima di tutto per recuperare i poteri della Corona
facendo del Primo Ministro e del Cabinet strumenti della sua volontà. Nel
frattempo, la Guerra dei Sette Anni contro la Francia volgeva al termine e
l’Inghilterra otteneva, col
Trattato di Parigi del 1763,
l’intero Canada, la Nuova
Scozia e la Florida. Ma gli
eventi più importanti che si
susseguirono durante il lungo
regno di Giorgio III furono: la
Rivoluzione Americana,
scoppiata nel 1775, che portò
all’ indipendenza delle tredici
colonie americane l’anno
seguente, con la Declaration of
Independence; la Rivoluzione
Francese del 1789, seguita
dalla lunga lotta contro
Napoleone fino alla sua definitiva sconfitta; e la Rivoluzione Industriale, che
trasformò l’Inghilterra da nazione a sostentamento ancora principalmente agricolo
a pilastro dell’industria.