Artiglierie a confronto: Piemontesi e Napoletani a Gaeta
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-Capitolo Primo: Il contesto storico 6 tra i moderati erano esuli in Piemonte; pochi erano rimasti a Milano e ritrovavano nel- la politica cavouriana motivo per superare le delusioni del 1848 e della “ fusione” e sperare nuovamente nell’iniziativa sabauda. La resistenza dei repubblicani era invece meno passiva . la loro serie d’iniziative ebbe peso enorme nell’aggravare la tensione , nel rendere impossibile il recupero austriaco, nel condizionare gli orientamenti dei moderati. Esule prima in Svizzera e poi in Gran Bretagna, il Mazzini guidava instancabilmente la loro cospira- zione, convinto che dalla sconfitta regia dovesse risorgere una vittoriosa lotta di po- polo. Ma le autorità militari non tardarono a rendersi conto del proliferare dei comitati rivoluzionari. La prima vittima fu un popolano milanese, Amatore Sciesa, arrestato mentre tentava di affiggere un manifesto e condannato a morte ( agosto 1851); poco dopo fu impiccato a Venezia Luigi Dottesio, uno dei principali diffusori della stampa clandestina della Tipografia elvetica di Capolago ( ottobre 1851); e poi fu la volta di don Giovanni Grioli, sacerdote mantovano, accusato di aver tentato di far disertare alcuni soldati ungheresi e impiccato a Belfiore il 5 novembre 1851. Con l’arresto del Grioli e di Luigi Pesci, mantovano, gli Austriaci risalirono a don Enrico Tazzoli, pro- fessore nel seminario e ardente patriota. Furono scoperti decine di congiurati e fu a- perta una grande istruttoria. Piovvero condanne a morte e condanne al carcere. Mazzi- ni tentò, poi, un movimento rivoluzionario a Milano, ma fallì. L’effetto fu solo quello di inasprire i giudici mantovani e di dar luogo a Milano a una nuova brutale ondata re- pressiva: circa 900 arresti; 276 persone processate; sedici popolani impiccati nei gior- ni immediatamente successivi alla tentata insurrezione; molti altri condannati a morte, ma graziati. Era un bilancio sconvolgente, che doveva trascinare in una profonda crisi il movimento mazziniano, ma che dimostrava all’Europa il divorzio tra il popolo mi- lanese ed il governo imperiale. Supremo errore austriaco, il governo di Vienna sopì d’un sol tratto le diffidenze dei moderati verso il manifestarsi di forze proletarie e re- pubblicane col decretare il sequestro indiscriminato dei beni degli esuli, per lo più ari- stocratici, imputati di essere i mandanti morali della tentata insurrezione. Assai più mite fu la seconda Restaurazione a Parma, dove tuttavia il ducato fu insanguinato il 26 marzo 1854 dall’uccisione del duca Carlo III, al quale succedette la tranquilla reggenza della duchessa vedova , Luisa Maria di Francia. Più tardi arbitra- riamente rigoroso fu invece il governo di Francesco V a Modena, ma senza che si ve- rificassero nel suo dominio eventi di particolare rilievo se non per il progressivo e tur-
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Artiglierie a confronto: Piemontesi e Napoletani a Gaeta
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Informazioni tesi
Autore: | Luigi Scarpati |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2002-03 |
Università: | Università degli Studi di Torino |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Scienze strategiche |
Relatore: | Giuseppe Bracco |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 204 |
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