I problemi dei criteri di priorità nell'esercizio dell'azione penale
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8 Il d.lgs. 106/2006 reca le disposizioni in materia di riorganizzazione dell’ufficio del pubblico ministero e il 1° ed il 2° comma dell’art. 1, costituiscono il fulcro culturale dell’intervento riformatore voluto dal legislatore. Secondo il primo comma il Procuratore è titolare esclusivo dell’azione penale e la esercita nei modi e nei tempi stabiliti dalla legge. 3 Il secondo comma, invece, statuisce che il Procuratore assicura il corretto, puntuale ed uniforme esercizio dell’azione penale ed il rispetto delle norme sul giusto processo da parte del suo ufficio. In queste due proposizioni si afferma il principio di gerarchia interna, quale regola fondamentale sulla quale si innestano tutti i precetti secondari relativi all’esercizio dell’azione penale, all’organizzazione dell’ufficio, ai rapporti tra i magistrati che lo compongono e si enuncia la finalità alla quale il principio di gerarchia interna deve essere sotteso: l’esercizio dell’azione penale in modo puntuale, uniforme e rispettoso delle leggi, ed in particolare delle norme sul giusto processo. La scelta di una strutturazione gerarchica del potere interno appare essere giustificata dalla necessità di garantire una maggiore uniformità e legalità nell’esercizio dell’azione che, si è ritenuto non fosse adeguatamente perseguibile attraverso il precedente sistema organizzativo, basato sulla distribuzione del potere e su una maggiore autonomia ed indipendenza interna dei magistrati dell’ufficio rispetto al capo. Questo sistema appare ispirato al convincimento che solo evitando la libertà incondizionata di ogni magistrato di muoversi come meglio crede, e solo riconoscendo la necessità di un’organizzazione gerarchica degli uffici del pubblico ministero, è possibile garantire il buon andamento della macchina giudiziaria e l’effettività dell’esercizio obbligatorio dell’azione penale 4 . Quanto alle finalità che il Procuratore è tenuto a perseguire e garantire, nel concreto esercizio dell’azione penale, si ritiene che il riferimento alla correttezza, alla puntualità ed al rispetto delle norme sul giusto processo sia un generale richiamo ai 3 Nell’originaria formulazione del d.lgs. era previsto che il Procuratore capo, titolare esclusivo dell’azione penale, la esercitasse, sotto la propria responsabilità, nei modi e nei termini fissati dalla legge. L’inciso contenente il richiamo alla responsabilità personale è caduto a seguito dell’intervento operato con la l. 269/2006. 4 G. SCARSELLI, La riorganizzazione dell’ufficio del pubblico ministero, in AA.VV., La legge di riforma dell’ordinamento giudiziario, Foro.it, 2006, p.30.
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I problemi dei criteri di priorità nell'esercizio dell'azione penale
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Informazioni tesi
Autore: | Gabriella Venezia |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2016-17 |
Università: | Università degli Studi di Foggia |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Angela Procaccino |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 129 |
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