I problemi dei criteri di priorità nell'esercizio dell'azione penale
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12 l’ufficio. Inoltre, è desumibile dall’intero sistema normativo, l’obbligo di motivazione e di comunicazione al Consiglio delle deleghe conferite per una maggiore garanzia in favore dell’esercizio ragionevole dei poteri discrezionali attribuiti al Procuratore. Il successivo 5° comma prevede, invece, la possibilità che il Procuratore, in occasione della delega conferita all’aggiunto, stabilisca, in via generale o per i singoli atti, i criteri ai quali i delegati si dovranno attenere nell’esercizio delle relative funzioni. Dalla lettura dei commi 3° e 4° si desume il potere del Procuratore capo di coinvolgere altri magistrati nella gestione dell’ufficio, attraverso la “designazione” tra i procuratori aggiunti, di un vicario destinato a svolgere le funzioni in caso di assenza o impedimento, o attraverso la “delega” a uno o più dei magistrati addetti all’ufficio, della cura di specifici settori di affari. Il decreto delegato distingue tra “designazione” e “delega”, ove si tenga conto della pa r tic olar e posizione de l “vicario”, che è chiamato a svolgere le sue funzioni in piena autonomia, in una posizione simile a quella del suo designante (Procuratore capo), al contrario, il “delegato” non ha analoga autonomia, giacché il delegante, nel conferirgli, in toto o in parte, l’esercizio dei propri poteri, di questi ne conserva la piena titolarità. Il 6°comma costituisce l’esplicazione del potere di organizzazione del Procuratore, sia con riguardo al funzionamento dell’ufficio, sia c o n r i g u a r d o a i c r i t e r i d i assegnazione degli affari. Il 7° comma, da ultimo, stabilisce che tutti i provvedimenti devono essere trasmessi al Consiglio Superiore della Magistratura. 1.4 Il potere di organizzazione dell’ufficio: l’assegnazione dei procedimenti Il decreto delegato 106/2006 ha inteso organizzare la disciplina attuativa distinguendo tra le attribuzioni del Procuratore della Repubblica attinenti il profilo organizzativo dell’ufficio e le attribuzioni concernenti l’esercizio dell’azione penale e le attività ad esso correlate. In tema di assegnazione dei procedimenti, l’impianto originario contenuto nel d.lgs. 106/2006 è stato modificato con la l. 269 del 24 ottobre 2006, che ha eliminato ogni riferimento alla responsabilità personale
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I problemi dei criteri di priorità nell'esercizio dell'azione penale
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Informazioni tesi
Autore: | Gabriella Venezia |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2016-17 |
Università: | Università degli Studi di Foggia |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Angela Procaccino |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 129 |
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