Il diritto e il contenzioso elettorale
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9 quella data in poi le italiane di almeno 25 anni potevano considerarsi cittadine con pieni diritti. Le elezioni politiche (svolte assieme al Referendum istituzionale monarchia- repubblica) che si tennero il 2 giugno 1946 furono le prime in cui poterono partecipare al voto sia i cittadini, sia le cittadine italiane. La legge n. 39 del 8 marzo 1975 di riforma del diritto di famiglia modificò l'articolo 2 del codice civile ponendo la maggiore età al compimento del diciottesimo anno. Con la maggiore età si acquista la capacità di compiere tutti gli atti per i quali non sia stabilita una età diversa, pertanto anche l’elettorato attivo 4 . Negli ultimi tempi si è aperto fra le forze politiche un dibattito, riguardo all’opportunità di concedere il voto ai sedicenni. Esso in alcuni paesi come Austria, Brasile, Argentina è già realtà. § 1.2 - Il voto nella società moderna Un altro aspetto, una volta che il diritto di voto fu esteso a tutti i maggiorenni, fu quello dell’obbligatorietà o meno. A favore del voto obbligatorio vi è soprattutto la ragione che esso conduca a risultati di policy più equi in quanto i politici tendono ad indirizzare le loro politiche verso gli elettori che più probabilmente li votino; al contrario i fautori del voto facoltativo pongono soprattutto il fatto che imporre il voto sarebbe una costrizione e che la libertà di scelta implica il fatto 4 Fanno naturalmente eccezione le elezioni del Senato della Repubblica alle quali votano tutti i cittadini che hanno compiuto, al momento del voto, i 25 anni di età (articolo 58 della Costituzione).
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Il diritto e il contenzioso elettorale
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Informazioni tesi
Autore: | Fabio Grossi |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2019-20 |
Università: | Università degli Studi di Parma |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze politiche e delle relazioni internazionali |
Relatore: | Giorgio Conti |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 99 |
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