L’attenzione per segnali sociali negli anziani
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17 Posner (1980) in cui il cue simbolico centrale è dato dalla direzione dello sguardo di un volto. Friesen e Kingstone (1998) chiesero ai partecipanti di rispondere il più velocemente possibile a delle lettere target che potevano apparire, a diversi SOA, a destra o a sinistra di un volto schematico, variando la direzione dello sguardo che aveva la funzione di cue direzionale. La direzione dello sguardo poteva essere verso destra, verso sinistra o sguardo dritto, nelle prove valide il target compariva nella posizione indicata dagli occhi, mentre nelle prove invalide il target compariva nella posizione opposta, la condizione con sguardo dritto indicava la prova neutra e il target compariva random in una delle due posizioni. I partecipanti erano anche informati che la direzione dello sguardo non era predittiva (i.e. 50% di gaze-cue validi) circa la posizione di comparsa dello stimolo target. Lo studio ha mostrato che i RTs sono più veloci nelle prove con gaze-cue valide (cueing effect) rispetto alle prove neutre (i.e., sguardo diritto) e con gaze-cue invalide e che il cueing effect emerge molto rapidamente a brevi SOA cue-target (tra i 105 e i 300ms) e scompare a lunghi SOA (1.005 ms). Sebbene il gaze cueing effect sia elicitato da cue centrali, il fatto che si verifichi con brevi SOA, che sparisca a lunghi SOA e che si verifichi con cue non-predittive lo rende simile all’effetto cueing elicitato da cue esogene periferiche. In uno studio successivo condotto da Driver et al. (1999) sono state utilizzate delle foto di volti con la direzione dello sguardo verso destra o verso sinistra come cue non predittivo. I partecipanti dovevano discriminare delle lettere target che potevano apparire a destra o a sinistra di un volto a diversi SOA (100, 300 o 700 ms). I risultati ottenuti in questo studio sono molto simili a quelli di Friesen e Kingstone (1998), confermando che i RTs sono più veloci nelle prove valide rispetto a quelle invalide a SOA compresi tra i 300 e i 700 ms. Nell’ esperimento 3, ai partecipanti è stato detto che era quattro volte più probabile che il target apparisse in posizione non indicata dal cue (cue contro-predittivo), di modo che potessero orientare in modo endogeno l’attenzione dalla posizione osservata dallo sguardo cue. Si è visto che nonostante i partecipanti fossero a conoscenza di un cue non predittivo si osservava che la facilitazione si otteneva per la posizione indicata dal cue, ma solo a SOA di 300 ms. Tutti questi risultati indicano che la direzione dello sguardo orienta l’attenzione nello spazio in modo automatico anche quando il cue è non predittivo o contro-predittivo,
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L’attenzione per segnali sociali negli anziani
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Informazioni tesi
Autore: | Sabrina Schievano |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2017-18 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Medicina e Psicologia |
Corso: | Neuroscienze Cognitive e Riabilitazione Psicologica |
Relatore: | Anna Pecchinenda |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 71 |
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