La struttura organizzativa per processi e l’approccio alla qualità: applicazioni presso l’Università degli Studi di Firenze
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Patrizia Cecchi - La struttura organizzativa per processi e l’approccio alla qualità: applicazioni presso l’Università degli Studi di Firenze Pagina 9 di 118 b) l’accrescimento del numero dei livelli gerarchici e conseguenti carenze comunicative e di collaborazione fra unità organizzative/reparti; c) la prevalenza degli obiettivi funzionali sulle finalità generali dell’impresa, con possibili eccellenze “locali” a discapito di quella generale. Inoltre la presunta corrispondenza fra marcata divisione del lavoro e incremento di produttività induce ad organizzare su questa base, non solo il processo produttivo, bensì anche gli uffici nell’ambito dei quali la specializzazione funzionale prende campo, compreso presso le pubbliche organizzazioni. Nel corso dei primi anni ’80 tuttavia il clima cambia. La notevole impennata di turbolenza nei mercati, l’incremento della complessità dell’ambiente, cui si aggiunge un forte aumento della competitività, sono elementi che inducono i vertici aziendali a spostare, in campo organizzativo, la propria attenzione dalla struttura organizzativa. In effetti l’aumento delle dimensioni aziendali e/o l’espansione di attività e/o la diversificazione che hanno contribuito ad aumentare la complessità dell’impresa, hanno altresì fatto emergere i limiti della struttura funzionale e dato spazio all’affermarsi di altri modelli come quello multidivisionale. Si tratta, quest’ultimo, di una struttura articolata e complessa che, in pratica, è costituita da più unità relativamente autonome, le divisioni, guidate secondo una concezione unitaria e globale da un organo direzionale di vertice 6 . L’elemento qualificante di tale modello non è più la funzione, ma l’output cioè il prodotto o il cliente o ancora l’area geografica; inoltre le divisioni risultano caratterizzate da un’ampia autonomia decisionale e dalla responsabilità sui risultati conseguiti dal management in termini di profitto. Alla semplificazione dei flussi comunicativi e delle decisioni di coordinamento, allo sviluppo di competenze manageriali di tipo globale e alla possibilità del vertice aziendale di dedicarsi ai temi strategici di distribuzione delle risorse in funzione delle scelte aziendali e all’aumentare della complessità, fanno tuttavia riscontro alcuni svantaggi 7 . Diviene in particolare eccessiva la focalizzazione sui risultati di breve periodo, risultano ridotte le capacità del vertice aziendale di cogliere per tempo i cambiamenti in atto e diminuiscono altresì le occasioni di contatto tra specialisti - elemento qualificante della specializzazione funzionale - a discapito dello sviluppo e della diffusione di idee che favoriscono il cambiamento. Al fine di superare le problematiche emergenti con il modello multidivisionale, si è successivamente sviluppato un ulteriore modello: il modello a matrice in cui, alla suddivisione per funzioni e alla creazione di gerarchie verticali, si affianca simultaneamente la suddivisione di tipo orizzontale che tende a realizzare un coordinamento ed una integrazione “laterale” fra operatori che svolgono funzioni diverse 8 . ξ 6 R.D’Anna Caratteri e problemi di progettazione della struttura organizzativa – Giappichelli Editore Torino 2004 7 R. D’Anna in “Caratteri e problemi di progettazione della struttura organizzativa” sopra richiamato evidenzia nel dettaglio gli svantaggi di tale modello. A quelli già evidenziati aggiungiamo anche: a) eccessiva proliferazione di organi poiché si rende necessaria la istituzione di direzioni funzionali nell’ambito delle varie divisioni che a loro volta richiedono la consulenza e il coordinamento di appositi staff centrali; b) imposizione di criteri gestionali omogenei a tutte le divisioni (valori di corporate); c) complessità dei compiti strategici del top management in caso di sviluppo di relazioni fra divisioni. 8 R.D’Anna Caratteri e problemi di progettazione della struttura organizzativa – Giappichelli Editore Torino 2004
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Informazioni tesi
Autore: | Patrizia Cecchi |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2005-06 |
Università: | Università degli Studi di Firenze |
Facoltà: | Economia |
Relatore: | Roberto D'Anna |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 118 |
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