Le emozioni e l'apprendimento on line: un contributo di ricerca
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33 Johnson-Laird (1988) con la teoria del sistema computazionale-emozionale indaga la possibilità di costruire un sistema computazionale che simuli i processi emozionali. Secondo Johnson-Laird le emozioni sono stati mentali rilevanti che devono essere spiegati mediante modelli computazionali della mente. I primi teorici della psicologia cognitiva si erano fermati di fronte alle emozioni e non ne avevano creato modelli perché non li ritenevano proprio schematizzabili con modelli computazionali. Johnson- Laird propone dei programmi di simulazione che vedono le emozioni come una sorta di segnale non proposizionale (diverso dalla conoscenza di tipo logico) che l’organismo predispone di fronte a certi stimoli: questo segnale è in grado di modificare l’organismo mettendo in atto una serie di trasformazioni che porteranno a comportamenti adeguati. Non è una soluzione ma una proposta agli scienziati cognitivi che nei loro modelli computazionali non possono trascurare l’importanza dei fenomeni emotivi nel processo cognitivo umano. Leventhal (1984) con la teoria evolutiva della conoscenza emozionale distingue fra due forme di esperienza cognitiva, entrambe riconducibili ad esperienze adattive: la conoscenza oggettiva e l’emozione. La conoscenza oggettiva è quella proposizionale e razionale, che ha come oggetto una considerazione oggettiva del mondo; l’emozione è anch’essa una forma di conoscenza più legata agli interessi degli individui. Secondo Leventhal le emozioni sono universali, innate e discrete, legate a particolari pattern di valutazione emotiva che si evolvono sulla base di stadi evolutivi programmati: lo stadio senso-motorio; lo stadio schematico; lo stadio concettuale. Tali stadi si richiamano al modello stadiale dello sviluppo del pensiero di Jean Piaget, anche in corrispondenza terminologica perché richiama proprio la fase sensomotoria, la fase delle operazioni concrete e la fase delle operazioni astratte del modello piagetiano. Scherer (1984), con i controlli valutativi degli stimoli (SEC), sostiene che l’emozione sia un processo di valutazione costituita da alcuni “SEC”, controlli valutativi dello stimolo: ogni emozione mette in atto automaticamente una catena cognitiva caratterizzata da alcuni controlli che si susseguono cronologicamente nello stesso modo. L’emozione si verifica in risposta ad un evento scatenante che ha un significato fondamentale per l’individuo, i controlli cognitivi che essa mette in atto vanno a modificare cinque sottosistemi dell’organismo: 1. il sistema cognitivo: l’insieme stesso dei processi di valutazione dello stimolo;
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Informazioni tesi
Autore: | Alessandro Vattani |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2016-17 |
Università: | Università Telematica Internazionale Uninettuno |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Processi Cognitivi e Tecnologie |
Relatore: | Sebastiano Bagnara |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 113 |
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