Polonia: frontiera dell'Unione Europea. La politica d'immigrazione nel contesto socio-giuridico polacco.
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13 Il 18 gennaio del 2000, in occasione di un discorso tenuto a Wieden, una città di frontiera a circa 30 km dalla Repubblica Ceca, l’allora Cancelliere tedesco Gerhard Schröder, per tranquillizzare la popolazione tedesca preoccupata dal fatto che l’inclusione nell’U.E. dei Paesi dell’Europa Centro Orientale avrebbe causato un’invasione di lavoratori di quelle zone, annunciò che la Germania avrebbe chiesto alla Commissione Europea periodi transitori in materia di libertà di circolazione dei lavoratori. L’Austria si manifestò subito alleata della Germania in questa richiesta. Ben presto la quasi totalità dei paesi membri manifestò varie preoccupazioni circa l’allargamento ai Paesi dell’Europa Centro Orientale. In una relazione presentata nel 2002 alla Commissione Europea, allora presieduta da Romano Prodi, Wim Kok 4 aveva condotto un’indagine su quali fossero le preoccupazioni e le aspettative dei cittadini dei 15 Stati membri. A tale proposito Wim Kok ha scritto 5 : « Fra le apprensioni che l’ampliamento desta fra i cittadini dell’U.E. figura al primo posto la sicurezza personale, cioè il rischio che aumentino la criminalità e l’immigrazione. Si temono altresì una riduzione del livello di protezione dei consumatori, specie per quanto riguarda le norme alimentari, e un aggravarsi dei problemi ambientali, tra cui i rischi potenziali connessi alle centrali dei futuri membri. Questa diffidenza è dovuta in parte alla scarsa conoscenza della situazione effettiva dei paesi interessati e in parte alla consapevolezza del notevole divario socioeconomico creatosi con i paesi dell’Europa centrale e orientale a mano a mano che venivano introdotte ad occidente norme sempre più rigorose. A causa del divario economico e sociale, inoltre, gli Stati membri attuali temono che il livello salariale e previdenziale più basso dei nuovo Stati membri provochi un trasferimento degli investimenti e dell’occupazione, come è già successo in alcuni casi, e che la libera circolazione dei lavoratori nel mercato ampliato comporti un afflusso di lavoratori migranti. Naturalmente, queste 4 N. d. r.: Wim Kok è nato a Bergambacht nel 1938. Prima di entrare in politica, è stato un esponente attivo del movimento sindacale come presidente della Federazione dei sindacati dei Paesi Bassi e della Federazione dei sindacati europei. Ha ricoperto la carica di parlamentare e di leader del partito laburista (PvdA) nei Paesi Bassi ed è stato vicepresidente dell’Internazionale socialista. Dal 1989 al 1994 è stato ministro delle finanze e vice primo ministro, mentre dal 1994 al 2002 ha guidato il governo dei Paesi Bassi. 5 W. Kok, L’ampliamento dell’Unione Europea. Risultati e sfide, relazione alla Commissione Europea, 2002, cap. 2.
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Informazioni tesi
Autore: | Rosa Pirozzi |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2005-06 |
Università: | Università degli Studi di Bergamo |
Facoltà: | Lingue e Letterature Straniere |
Corso: | Lingue straniere per la comunicazione internazionale |
Relatore: | Fabio Marazzi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 124 |
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