Violenza negli stadi in Italia e in Inghilterra: radici, cause, atteggiamento dei mass media e rimedi in prospettiva comparata
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XIII Con l’avvento della prima guerra mondiale il campionato di calcio viene ovviamente sospeso e quando riprende dopo la fine delle ostilità, la gente ha una gran voglia di dimenticare gli orrori del conflitto. Uno dei maggiori svaghi anche per le classi più abbienti diventa proprio il calcio. Tra le due guerre cambia quindi la caratteristica dello spettatore medio alle partite: non più solo membri della working class, ma generalmente membri delle classi medie e anche classi più alte. Comunque non bisogna dimenticare che, soprattutto negli anni trenta, si assiste al fenomeno della incorporation (incorporazione) della working class nei valori più miti e più pacati delle classi superiori; ed ecco apparire negli stadi le prime donne che seguono con piacere e con attenzione le sorti della propria squadra. È in questi anni che nasce il mito dello spettatore inglese composto ed educato, mito amplificato dagli organi di stampa che lodano l’atteggiamento corretto del pubblico, tralasciando e minimizzando gli incidenti che di tanto in tanto si verificano ancora attorno ai campi di calcio. 1.3 ANNI CINQUANTA-SESSANTA: DIFFUSIONE DEGLI STILI GIOVANILI Questo mito dello spettatore educato e di esempio per tutti resisterà fino alla metà degli anni cinquanta. In questo decennio l’Inghilterra assiste impotente allo sgretolarsi del suo impero coloniale e nel 1956 la crisi di Suez dà un ulteriore colpo alla fiducia in sé stessi degli inglesi e questa perdita di sicurezza si avverte in tutti i settori della società. Emerge in questo periodo un trend che sarà destinato a ripetersi nei decenni successivi ogni volta che nasceranno nuovi stili giovanili, visti come fumo negli occhi dalle classi più conservatrici (un po’ come succedeva all’epoca dei Victorian boys), nonché come segno della decadenza dei costumi, che rifletteva una più generale decadenza nazionale. Questo trend è caratterizzato dalla creazione di “Folk Devils” (“Diavoli del Popolo”) da parte delle istituzioni e della stampa, che suscitano poi riprovazione morale (il moral panic) tra la popolazione più conservatrice, con conseguenti critiche alla società troppo permissiva e domanda di leggi e trattamenti più severi nei confronti dei “giovani sbandati” . Questo trend è stato più volte messo in evidenza da autori che si sono occupati di hooliganism e più in generale dei problemi della gioventù inglese, per citarne alcuni Cohen 3 , i fratelli Brimson 4 e gli stessi Williams, Dunning e Murphy 5 . Le prime “vittime” di questo trend sono i famigerati teddy boys che appaiono nei primi anni cinquanta; influenzati dalla musica rock’n’roll 3 Cohen Stanley, Folk Devils and Moral Panic, Oxford, Blackwell, 1972 4 Brimson E.&D., Everwhere We Go: behind the matchday madness, London, Headline, 1996 5 Williams John, Dunning Eric, Murphy Patrick, The Roots of Football Hooliganism, London, Routledge, 1988
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Informazioni tesi
Autore: | Ludovico Muzzi |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 1997-98 |
Università: | Università degli Studi di Milano |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze Politiche |
Relatore: | John Anderson |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 151 |
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