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La Fiction Televisiva


La fiction è il genere principe della tv contemporanee distribuito dalle emittenti satellitari e dai canali generalisti. Nonostante la sua ampia diffusione la fiction resta uno dei generi misconosciuti della tv, soffocato da una sostanziale subordinazione audiovisiva considerata più nobile. Il prodotto tv in generale è visto piuttosto commerciale e di scarsa valenza culturale. Inoltre è diffuso il pregiudizio che la fiction sia un prodotto di serie B. 

FICTION in inglese indica qualsiasi prodotto di attività creativa e immaginativa che assume la struttura di un racconto, sia essa scritta orale o audiovisiva.
Il significato più esteso coincide con narrativa. Nel contesto anglosassone a questa categoria si oppongono le opere di non fiction ovvero i saggi, i documentari.
Quindi la fiction non si traduce con “finzione” ma abbraccia il concetto di narrazione. 
In italia il termine fiction ha un valore ristretto che si limita alle opere di narrativa scritte e realizzate in forma audiovisiva per il piccolo schermo.
La fiction, in quanto narrazione, si fonda sui principi di immaginazione.
Si basa su un patto che lega il lettore/spettatore con il testo, il principio della sospensione dell’incredulità: perché la missione comunicativa funzioni è necessario che il fruitore entri nel testo accettandone i necessari scarti tra logica e realtà (un esempio sono i cartoni).
È proprio nel sistema delle attese che si manifesta l’accettazione del principio della sospensione dell’incredulità. Anche la fiction deve rispettare i principi di coerenza & coesione. 
Il principio di coesione si basa sulla struttura grammaticale del testo (scritto o audiovisivo). 

La fiction tv offre un ampio intreccio tra reale ed immaginario. La tv è il medium che più ha modificato la percezione dello spazio e del tempo. Anche se i media studies hanno sradicato l’idea che la tv è lo specchio della realtà questa idea è radicata nel sentire comune. 
Questa ricerca della realtà dello spettatore è stata favorita dalla stessa industria fictional che ha puntato soprattutto sulle storie di vita vissuta (santi, poliziotti, medici, avvocati). L’aderenza alla realtà diventa un elemento di valore del prodotto di fiction. 
Ma la narrazione è per definizione la riorganizzazione del disordine, la ricerca di un percorso che abbia un inizio, si sviluppi in modo coerente e coesa e definisca un fine che riporti l’ordine.
La tv stessa ricopre questo ruolo ordinatore.

Tratto da LA FICTION TELEVISIVA di Anna Carla Russo
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