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Descrizione della guerra civile rumena in "Passato Presente"

Già dal titolo, questo paragrafo avverte il lettore che il contenuto sarà diverso dai precedenti. Ed infatti il testo inizia volendosi differenziare da ciò che è stato precedentemente illustrato: «Drammatico e sanguinoso fu invece…». Il testo continua descrivendo il governo di Ceasusescu con caratterizzazioni fortemente negative: «tirannica dittatura personale», «vero e proprio dispotismo», «repressione violenta», «oppressione delle minoranze», «violentissima compressione, fino ai limiti del tollerabile, dei bisogni fondamentali della popolazione» In questo paragrafo la strategia enunciativa si fa più soggettivante, l'enunciatore appare come un testimone dei fatti quando parla di «violentissima compressione, fino ai limiti del tollerabile»: chi stabilisce i limiti del tollerabile? Sembra che l'enunciatore abbia provato la sensazione sulla sua pelle, il punto di vista diventa quello della popolazione oppressa. La drammatizzazione patemica del discorso è molto alta.
 Per quanto riguarda i ruoli attanziali, il Fronte di Salvezza popolare (soggetto) si oppone a  Ceausescu (opponente) per arrivare a libere elezioni (oggetto). Ma, poiché il governo formatosi rappresenta ancora i vecchi potere del regime e militari (ovvero gli opponenti), la situazione rumena rimane quella di una grande instabilità.
L'immagine che illustra questa sezione ha una valorizzazione mitica: è una bandiera rumena bucata al centro, attraverso la quale si intravede un carro armato. È chiaramente il simbolo della rivolta rumena e della repressione militare. La didascalia lo spiega: «La bandiera lacerata e privata del simbolo comunista fu il vessillo della rivoluzione rumena».

Tratto da SAGGIO SUL MURO DI BERLINO di Isabella Baricchi
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