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Definizione della causa del contratto

Vi sono due grandi orientamenti riguardo alla definizione della causa:
da un lato l'orientamento che sostiene che la causa sia la funzione economico-sociale del contratto;
si pone un problema di mancanza di funzione economico-sociale del contratto con riferimento ai nuovi tipi contrattuali, ma laddove si tratti di un contratto tipico la causa c'è. E' un modo per dire che quel contratto è sempre valido, quindi significa di fatto annacquare a tal punto il requisito della causa da farlo comparire sempre, e farlo scomparire come elemento di discriminazione fra contratto valido e contratto invalido.
Come si può affrontare un'analisi volta a sviscerare cos'è la causa? Si può partire dalla giurisprudenza e cercare di capire quando i giudici considerano un contratto valido o invalido sulla base della presenza o dell'assenza della causa. Se facciamo un'operazione di questo genere, ci accorgiamo che la causa viene considerata esserci sempre (quindi il contratto è sempre valido) quando siamo di fronte ad un contratto di scambio (un conto è se io compro una cosa ignorando che è mia, in questo caso non c'è causa perché la cosa è già mia; però se la situazione non presenta elementi anomali allorché c'è uno scambio la causa c'è sempre).
Quando non c'è uno scambio può accadere che emerga nel contenuto contrattuale un evidente interesse economico del soggetto che si impegna. Ovvero, di fronte all'evidente interesse economico  del soggetto che si impegna, i giudici italiani sono pronti a ritenere che vi sia la causa e che la promessa sia valida.

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