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La spesa pubblica


Comprende acquisto armi per la difesa, i servizi dei dipendenti della P.A, opere pubbliche, etc. I trasferimenti agli individui (come le provvidenze per le famiglie povere e le pensioni per anziani e gli invalidi) non vengono effettuati in cambio di componenti della produzione aggregata di beni e servizi e perciò non sono inclusi nella variabile G.
I trasferimenti sono l’opposto delle imposte: fanno aumentare il reddito disponibile degli individui esattamente come le imposte lo riducono.
Possiamo definire T come la differenza tra imposte e trasferimenti. 
Se G = T (T = imposte meno trasferimenti); il bilancio dello Stato è in pareggio;
Se G<T, lo Stato ha un avanzo di bilancio che può essere utilizzato per rimborsare il debito pregresso
se G > T,  disavanzo di bilancio che deve essere finanziato attraverso l’emissione di titoli di Stato;
Per evidenziare che queste variabili sono determinate al di fuori, del modello del reddito nazionale scriviamo
G =  G;     T = T

Cosa crea l’equilibrio tra la domanda aggregata e l’offerta di beni e servizi
Nel modello classico, il tasso di interesse ha un ruolo cruciale nell’equilibrio di domanda e offerta. Ci sono 2 modi di considerare il tasso di interesse nell’economia:
Come il tasso influenza l’offerta e la domanda di beni e servizi;
Il suo effetto sull’offerta e sulla domanda di prestiti.

L’equilibrio nel mercato di beni e servizi: l’offerta e la domanda del prodotto di un’economia
La domanda del prodotto di un’economia è determinata da consumi, investimenti e spesa pubblica:
i consumi dipendono dal reddito disponibile
Gli investimenti dipendono dal tasso di interesse
La spesa pubblica e imposte sono variabili esogene, determinate dalle decisioni di politica fiscale.
I fattori di produzione della funzione di produzione determinano la quantità di prodotto offerta nell’economia, per cui Y = F(K,  L) =  Y.
Sostituendo la funzione di consumo e la funzione di produzione nell’identità contabile del reddito nazionale, otteniamo:    Y = C(Y – T) + I(r) + G
Poiché le variabili G e T sono esogene in quanto determinate dalla politica fiscale e il livello di prodotto è fissato dai fattori di produzione e dalla funzione di produzione, possiamo scrivere:
Y =     C(Y - T) + I(r) + G
Il tasso di interesse, r, è l’unica variabile dell’equazione non determinata. Ecco perché il tasso di interesse ha un ruolo cruciale da giocare: deve aggiustarsi in modo da garantire l’equilibrio tra domanda e offerta. Quanto più elevato è il tasso di interesse tanto più basso è il livello degli investimenti e quindi tanto minore è la domanda di beni e servizi, C + I + G. Se il tasso di interesse è troppo alto, gli investimenti sono troppo bassi e l’offerta eccede la domanda, se è troppo basso investimenti sono troppo elevati e la domanda eccede l’offerta.
Al tasso di interesse di equilibrio la domanda di beni e servizi eguaglia l’offerta.

L’equilibrio nei mercati finanziari: offerta e domanda di fondi mutuabili
Dato che il tassi di interesse è il costo del debito e la remunerazione dei prestiti sui mercati finanziari, possiamo chiarire la funzione del tasso di interesse riscrivendo l’identità contabile del reddito nazionale:
Y – C – G = I
Dove Y – C – G  è uguale alla produzione residua una volta soddisfatta la domanda di consumo e la spesa pubblica ed è detta anche risparmio nazionale o più semplicemente risparmio (S). Inquesta forma l’identità contabile del reddito nazionale mostra che il risparmio eguaglia gli investimenti.
Possiamo suddividere il risparmio nazionale in 2 componenti: risparmio del settore privato e del settore pubblico
(Y – T – C) + (T – G)  = I
- Il termine (Y – T – C) è la differenza tra reddito disponibile e consumo e corrisponde al risparmio privato.
- (T – G) è la differenza tra imposizione fiscale e spesa pubblica e corrisponde al risparmio pubblico.
Se lo Stato spende più di quanto incassa attraverso l’imposizione fiscale generando un disavanzo di bilancio, il risparmio pubblico è negativo.
Per vedere come il tasso di interesse porti i mercati finanziari in condizione di equilibrio, sostituiamo la funzione di consumo e la funzione di investimento nell’identità contabile del reddito nazionale:
Y – C(Y – T) – G = I (r)
Ma dato che G e T sono esogenamente determinati dalla politica fiscale e che Y è fisso e determinato dai fattori di produzione e dalla funzione di produzione, Y – C(Y – T) – G = I(r)  S = I(r)



Risparmio e investimenti possono essere anche interpretati in termini di domanda e offerta: in questo caso il “bene” è il fondo mutuabile e il suo prezzo è il tasso di interesse.
Il risparmio è l’offerta di fondi mutuabili
Gli investimenti rappresentano la domanda di fondi mutuabili
Quindi, al tasso di equilibrio: la quantità di fondi mutabili offerta è = alla domanda di fondi mutuabili

Tratto da MACROECONOMIA di Alessia Chiovaro
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