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La scelta fra imponibile reale o nominale


I sistemi tributari,fondati sul principio nominalistico, non prevedono in linea generale la correzione delle basi imponibili per gli effetti dell’inflazione. Quando l’imposta è proporzionale,l’applicazione delle aliquote alla base imponibile nominale implica che il valore reale del gettito si mantenga constante nel tempo.Quando l’imposta è progressiva,l’applicazione della scala delle aliquote a una base che cresce per effetto dell’inflazione implica che l’onere tributario aumenti in termini reali. L’aumento della aliquota media dell’imposta personale,dovuto al gonfiamento delle basi imponibili nominali, è definito “fiscal drag”. In Italia il fiscal drag è stato molto forte nel periodo che va dal 1975 al 1982.La scala delle aliquote vigente in quel periodo era infatti caratterizzata da un elevato grado di progressività. A partire dal 1982,furono adottati numerosi provvedimenti tendenti ad annullare la crescita automatica dell’aliquota media dell’imposta personale. Nel triennio 1989 – 1991 fu inoltre introdotto un meccanismo di revisione automatica delle aliquote tendente ad eliminare quasi totalmente il fiscal drag.
La revisione automatica degli scaglioni è stata abolita a partire dal 1992;l’assenza di compensazione del fiscal drag ,accompagnata da provvedimenti discrezionali,ha portato all’aumento dell’aliquota media dell’IRPEF,concorrendo al processo di riequilibrio dei conti pubblici dell’ultimo millennio.

Tratto da ELEMENTI DI SCIENZA DELLE FINANZE di Mariarita Antonella Romeo
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