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La scuola aperta dentro


Scuola chiamata non solo ad aprire un rapporto di reciprocità con l’ambiente ext ma anche ad abbattere la concezione individualistica dell’insegnamento e l’uso totalizzante delle aule. Metodologia dell’educazione indiretta (per liberare le strutture intellettive e sviluppo autonomo della mente) + modello di organizzazione degli spazi fondato sull’interazione dialettica tra momento di classe e interclasse.
Stile: antidogmatico (un ambiente che assicuri ma apertura ai processi di socializzazione) + antiautoritario (clima sociale positivo a partire da un’elevata qualità delle relazioni adulti/bambini) + antropologico (ambiente aperto alla presenza di molteplici culture della comunità).
Scuola di laboratori: promuove una diffusa rete di laboratori scolastici col compito di sensibilizzare la città ad utilizzare le proprie opportunità e risorse formative. Il laboratorio è titolare di una fondamentale funzione metodologica (ridimensiona l’egemonia della classe come unica sede di conoscenza). La scuola dei laboratori promuove un’educazione dall’alto profilo culturale, dotata di un modello sperimentale che rifiuta qualsiasi vincolo a metodi storicamente datati, assicura elevate cifre di traffico socioaffettivo ai percorsi cognitivi della scuola; con i suoi forti accenti motivazionali risveglia i bisogni infantili compressi dalla società odierna perché capace di rispondere a interessi immediati e concreti dell’infanzia e suggerirne nuovi. Permette che la scuola superi la visione totalizzante (unica banca di erogazione della conoscenza) a favore di un’identità di analisi e riflessione sui saperi: il suo principale compito è insegnare ad apprendere e non tanto informare.

Tratto da DIDATTICA GENERALE di Antonella Bastone
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