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L’alternativa tra informazione come bene pubblico e come risorsa privata


Gli equilibri non-walrasiani di breve periodo non differiscono molto in quanto a concetto di equilibrio da quello keynesiano. In entrambi i modelli è l’incertezza causata da non perfetta informazione a generare non piena occupazione. In Keynes il disequilibrio è determinato dalla incapacità dei prezzi di funzionare come efficaci segnali informativi: gli aggiustamenti quantitativi che danno luogo alla domanda effettiva consentono il verificarsi ed il perpetuarsi di transazioni errate, rispetto a quelle che consentirebbe la domanda nozionale o potenziale walrasiana di perfetta informazione.
Dei modelli esaminati abbiamo assunto come ipotesi che l’incertezza e l’informazione entrino a far parte dei processi decisionali degli agenti attraverso gradi di credenza e probabilità che i soggetti attribuiscono a ciascuno stato di natura.
Nell’economia moderna l’incertezza come grandezza economica e la sua componente più significativa (livello di informazione) viene ampiamente presa in considerazione e valorizzata. Il primo passo fu compiuto da Stigler, che prese in considerazione l’informazione che a ragione può essere considerata la variabile più prossima al grado di incertezza come bene capitale. Nell’ambito della Search Theory l’informazione costituisce un patrimonio per chi la possiede in quanto gli consente di trarre un vantaggio competitivo dalla propria capacità di effettuare scelte più consapevoli. L’importante contributo teorico dato da questo approccio al problema dell’incertezza consiste nel riconoscere che l’informazione è scarsa, che è una risorsa costosa e che come qualsiasi bene può essere prodotta dal singolo o dalla collettività.
Si fa riferimento all’approccio teorico che analizza il problema dell’asimmetria informativa fra domanda ed offerta (soggetto posseggano differenti gradi di informazione) e quindi di incertezza. Il veicolo che trasmette informazioni dai mercati ai soggetti è costituito dai prezzi dei beni sulla cui base ciascuno si forma una convinzione in ordine alla loro qualità e desiderabilità ed esprime la propria domanda. Il problema nasce dal fatto che non sempre il prezzo di un bene è un veicolo di informazione efficiente e completo (Akerlof -> teorema del bidone).
Il problema dell’asimmetria informativa viene risolto nella misura in cui si rende omogenea l’informazione fornendo ai consumatori quegli elementi che consentono loro di distinguere e valutare i beni che desiderano acquistare.
In questo senso si può dire che l’informazione va trattata come bene pubblico e non privato.
Hirshleifer afferma che quando l’informazione è trattata come bene privato c’e una tendenza dei soggetti a super investire in essa, producendo sprechi dal punto di vista sociale.
Esamineremo approfonditamente “l’incertezza di mercato” focalizzando l’attenzione sugli effetti che l’intervento pubblico produce sull’informazione in un contesto di incertezza. Uno degli aspetti preminenti è tuttavia costituito dalla possibilità che nel sistema si realizzino equilibri più efficienti in termini di maggiore utilizzazione delle risorse (in economia il maggiore valore attribuibile al’informazione non è valutabile in termini di maggiore vantaggio conseguito da chi se ne è avvalso, ma piuttosto per i riflessi che questo produce sull’intero sistema).
Pur sostenendo che l’informazione privata può essere valorizzata da un intervento pubblico diverso da quello informativo, si riconosce piena efficacia all’uso dell’informazione come bene pubblico, che può integrare quella privata già disponibile.
Abbiamo due vantaggi fondamentali:
- Spread informativo di cui può disporre più agevolmente un ente pubblico e utilizzato da tutti i soggetti presenti sul mercato;
- Unitarietà e simultaneità delle informazioni che eliminano quei problemi di incertezza e di inefficienza che si verificano quando l’informazione è acquisita a livello individuale.

Tratto da INFORMAZIONE, ASPETTATIVE, INCERTEZZA di Alessia Chiovaro
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