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La thin capitalization rule


Le società sono libere di finanziarsi con capitale di rischio o di prestito, ma, in date circostanze, il finanziamento del socio con capitale di prestito dissimula un conferimento.
Vi è, nel disegno elusivo, una “costante” ed una “variabile”.
La “costante” è, per la società mutuataria, la deducibilità degli interessi passivi: che è vantaggio non da poco, perchè gli interessi sono deducibili, i dividendi no. La “variabile” attiene al regime fiscale cui sono sottoposti gli interessi percepiti dal finanziatore.
La pratica della thin capitalization è in uso soprattutto nella pianificazione fiscale dei gruppi multinazionali: ad essa si ricorre quando il “risparmio” fiscale del soggetto finanziato differisce del tax rate a cui sono sottoposti gli interessi attivi percepiti dal socio finanziatore, pur applicando le norme convenzionali in tema di ritenute sugli interessi “in uscita”.

Tratto da DIRITTO TRIBUTARIO di Alessandro Remigio
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