Il continuo processo di terziarizzazione e le profonde modificazioni del sistema economico ed industriale, hanno fatto in modo, col passare del tempo, che si creasse una vera e propria crisi occupazionale, sia per i lavoratori già occupati, sia per i giovani non ancora occupati.
• Il contratto di solidarietà ESTERNA che, diversamente da quello di solidarietà interna non tende ad evitare il licenziamento di lavoratori già occupati, ma tramite un accordo con i sindacati più rappresentativi, tende a promuovere l'occupazione di nuovi lavoratori, con conseguente riduzione dell'orario lavorativo e della retribuzione per i lavoratori già occupati, che non beneficiano, tra l'altro, di alcuna indennità integrativa da parte dello Stato. Le imprese, invece, beneficiano di incentivi finanziari. Solo i lavoratori più anziani che accettino di lavorare a tempo parziale beneficiano di incentivi previdenziali;
• Nel 1991 è stato previsto un altro tipo di contratto aziendale volto ad evitare i licenziamenti: tra un'impresa beneficiaria dell'intervento straordinario della CIG da più di 24 mesi ed i sindacati più rappresentativi, può essere stipulato un accordo in forza del quale, per favorire l'occupazione di nuovi lavoratori o evitare licenziamenti, i lavoratori di età inferiore di non più di 5 anni a quella prevista per la pensione di vecchiaia e che abbiano almeno 15 anni di contribuzione, possono chiedere la trasformazione del contratto da tempo pieno a part-time, godendo temporaneamente della retribuzione e del trattamento pensionistico;
• Nel 1994 sono stati concessi notevoli incentivi alle imprese che stipulino contratti part-time per incrementare gli organici esistenti, proprio a favore, quindi, dell'occupazione.