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L'URP come "sensore" organizzativo


Nelle organizzazioni sanitarie, al pari di molte organizzazioni di servizio, nasce l'esigenza di conoscere la propria collocazione e l'efficienza del sistema rispetto all'ambiente di riferimento.
Uno dei dati maggiormente evidenti è la capacità di adattamento e di sopravvivenza del sistema stesso a tassi di cambiamento elevati.
La possibilità di sviluppare strategie valide, di rendere efficace (ed efficiente) il rapporto tra decisione ed azione ed altri fattori connessi all'agire organizzativo, possono derivare, in primo luogo, dalla conoscenza del proprio ambiente attraverso un sistema di “sensori” organizzativi.
I sensori sono unità, soggetti, strutture, sistemi informativi ed elementi della realtà circostante, che permettono di leggere e codificare determinate situazioni, essendo situati sul confine dell'organizzazione.
Lo sviluppo di sensori organizzativi è in qualche modo collegato alla tipologia dei legami del sistema aziendale; quanto più le strutture sono costruite da legami forti, tanto meno i sensori avranno indipendenza e funzioni strategiche. Al contrario, dove è richiesta flessibilità, capacità di apprendimento e soluzione di problemi, senso dell'innovazione, attitudine in lavorare in gruppo, e tutti gli elementi richiesti dalle aziende odierne, occorrono strumenti in grado di leggere la realtà per capire dove si è situati e dove si sta andando, come possono essere i sensori organizzativi.
L'urp può essere quindi un sensibile meccanismo di percezione, può agevolare l'azienda as attuare strategie di adattamento localistico e territoriale, può portare un insieme di soluzioni nuove e superiori di un sistema rigido; può costruire spazi per l'autodeterminazione degli attori organizzativi e i soggetti esterni partecipanti, può avere aspetti di economicità intrinseca al servizio in quanto per coordinare le persone del proprio ufficio occorre poco tempo e denaro (autocoordinamento).
Per le organizzazioni esterne alle aziende sanitarie il problema della lettura dei bisogni assume una connotazione molto diversa, legata ai processi di partecipazione all'organizzazione o di implementazione di programmi.
Una parte della normativa è orientata anche ad agevolare la partecipazione delle organizzazioni del terzo settore, per una serie di motivazioni:
-    il volontariato può essere uno degli snodi principali nel processo di trasformazione del concetto di sanità in quello di salute;
-    è un passaggio obbligato per i processi di umanizzazione delle cure e delle strutture;
-    è uno strumento diretto per le finalità dell'integrazione socio-sanitaria.
La partecipazione delle organizzazioni di volontariato avviene in vario modo ed i rapporti con gli urp sono abbastanza frequenti nei vari momenti istituzionali previsti.

Tratto da VALUTARE LA QUALITÀ IN SANITÀ di Angela Tiano
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