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Caratteristiche del raffronto di norme

Questo tipo di operazione svela la presenza nell'ordinamento giuridico di diverse norme disposte a più livelli che possono indicare un tipo di soluzione operativa oppure una soluzione operativa diversa. Il problema si pone dunque in questi termini: se si è all'interno di un unico ordinamento ci si può tranquillamente basare sul principio di unicità (il codice civile ha una disposizione, e di fronte a sentenze che in maggioranza vanno in una certa direzione, si ritiene l'opinione della parte prevalente della giurisprudenza l'opinione corretta, e si fa diventare tale opinione l'unica soluzione possibile). Anche lo studio del diritto avviene in modo simile: si accosta al testo legislativo un testo dottrinale che riporta solo gli orientamenti della maggioranza.
Spostandosi a livello di comparazione le cose cominciano a cambiare. Questo tipo di ottica diventa non più fruibile perché nel momento in cui compariamo prendiamo in considerazione ordinamenti giuridici diversi e dobbiamo prima di tutto chiarire in che termini operiamo il raffronto (come procediamo, che cosa compariamo) poiché se prima di tutto non mettiamo ordine sui termini di paragone rischiamo o di fornire soluzioni errate o di creare confusione.
Poniamo per esempio che il codice civile francese contenga una disposizione simile a quella del codice civile italiano sul testamento, ma che la giurisprudenza francese applichi una soluzione diversa dalla giurisprudenza italiana. Possiamo concludere, utilizzando il principio di unicità, che i due ordinamenti giuridici sono diversi? No, perché se ci limitiamo alla disposizione dei codici civili ecco che i due ordinamenti giuridici si dimostrano maggiormente simili.

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