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Azione didattico-educativa


Nella distinzione tra azione didattica e azione educativa, sembra di poter dire che la prima implichi un focus sui contesti scolastici e sulla proposta di contenuti la cui valenza culturale rinvii generalmente ai saperi disciplinari. L’azione educativa tende, invece, a essere riferita alla sfera più ampia della formazione personale, considerata secondo un insieme di dimensioni di crescita che vanno oltre quelle strettamente cognitive o, comunque, connesse all’acquisizione del sapere.
In riferimento all’agire dell’educatore nei contesti extrascolastici, si tende a parlare diffusamente di azione “educativa” più che di azione didattica, enfatizzando così l’ampiezza/profondità/complessità dei traguardi trasformativi personali che si vogliono promuovere ponendo l’accento, in particolare sulla qualità della relazione e della comunicazione che deve caratterizzare il rapporto educativo.
Tuttavia, non va sottovalutata la natura di proposta in qualche misura costruita, dunque derivante da opzioni di natura culturale e strategica che è propria dell’azione dell’educatore, aspetto che autorizza a qualificarla “educativo-didattica”.

Tratto da L'EDUCAZIONE DIFFICILE di Anna Bosetti
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