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Sistema ambientale dell'impresa

Al fine di individuare le tipologie dei rapporti tra l'azienda e l'ambiente in cui essa vive ed opera, si usa distinguere l'ambiente generale da quello specifico. L'ambiente generale è formato da tutte le variabili presenti nel contesto in cui l'impresa svolge la propria attività.
L'ambiente specifico, invece è rappresentato dagli operatori (aziende, individui, gruppi di individui) e dagli altri fattori con i quali l'impresa interagisce più direttamente. La presenza e il comportamento degli operatori e delle altre componenti dell'ambiente specifico influenzano la definizione e le modalità di perseguimento degli obiettivi dell'impresa. Gli elementi che formano l'ambiente generale tendono, invece, a riflettersi sull'impresa in via più mediata, spesso attraverso le influenze che esercitano sul comportamento degli operatori che popolano l'ambiente specifico.
Nell'ambiente generale si possono individuare i seguenti sottosistemi:
1) ambiente fisico-naturale, che comprende gli aspetti geografici e demografici che caratterizzano il contesto in cui l'impresa svolge la propria attività. Vengono compresi al suo interno elementi come la morfologia del terreno, il clima, le risorse naturali e le infrastrutture, il sistema ecologico, la popolazione residente e altri di vario genere. Quest'ambiente condiziona l'ampiezza dei mercati e le loro modalitù operative, fornisce opportunità e pone vincoli all'operare delle imprese; le sue caratteristiche influenzano la localizzazione e la strutturazione e i loro sistemi di produzione e di distribuzione possono dar vita ad opportunità fornendo stimoli allo sfruttamento delle risorse disponibili, alla creazione di risorse sostitutive di quelle naturali, alla creazione e allo sviluppo dei mercati, di tecnologie, e prodotti, etc.
2) ambiente politico-istituzionale, che riguarda il regime politico. L'ordinamento giuridico e la tipologia delle istituzioni che caratterizzano lo Stato o gli Stati con cui l'impresa opera, a loro volta influenzano le forme giuridiche che le aziende possono assumere, i livelli di autonomia decisionale e di responsabilità di cui godono, le modalità di funzionamento, etc.
3) ambiente economico-generale, che si riferisce alle modalità con cui è organizzata la vita economica all'interno dello Stato. In tal senso si possono distinguere sistemi economici a decisioni decentrate, o di mercato, e sistemi economici a decisioni accentrate, o pianificate centralmente. Nel 1° caso le decisioni relative allo sviluppo dell'attività produttiva  sono demandate alle aziende; nel 2° caso, invece, spettano allo Stato e ai suoi organi.
L'organizzazione del sistema economico generale influenza profondamente la struttura della domanda e dell'offerta che si fronteggiano in ciascuno di essi, le modalità con cui si svolgono le transazioni tra i vari soggetti che vi operano ed i loro componenti. Di conseguenza, condiziona fortemente il modo di essere delle imprese che operano al suo interno, ma ne viene anche condizionato.
4) ambiente socio-culturale, è caratterizzato dalle seguenti variabili: a) stratificazione delle classi e il grado di mobilità presenti nei luoghi di insediamento dell'impresa; b) aggregazione dei soggetti in gruppi, partiti, etc.
Queste riguardano propriamente l'ambiente sociale.
L'ambiente culturale riguarda, invece, la presenza e la diffusione di conoscenza di valori e di ideologie nel contesto sociale in cui l'impresa opera. A cui si aggiunge anche lo sviluppo e la diffusione delle conoscenze tecnologiche.
Tali variabili socio-culturali influiscono sulla domanda di tali servizi, sull'offerta di lavoro, sulla disponibilità di conoscenze tecnologiche, sull'attività produttiva, sulle variabili socio-culturali ma producono, a loro volta, notevoli effetti sul comportamento e sulla cultura dei soggetti che popolano l'ambiente in cui essi operano.  Infatti essi generano fenomeni come l'urbanesimo, lo spopolamento delle zone più disagiate, la stratificazione e la mobilità sociale, movimenti sociali e di opinione, etc.
L'ambiente specifico, invece, può identificarsi nei mercati in cui l'impresa interviene, mediante atti di scambio, per acquisire i fattori della produzione e collocare i prodotti realizzati. Esso può essere distinto in:
a) mercato delle materie prime, in cui assume importanza quello delle fonti di energia;
b) mercato della tecnologia, cui l'impresa si rivolge per acquisire impianti e beni immateriali volti a costituire la sua struttura operativa. La tecnologia contribuisce a creare elementi di flessibilità, ma al tempo stesso ha creato elementi di rigidità.
c) mercato del lavoro cui l'impresa attinge il personale. Il lavoro, da struttura elastica, diventa elemento di rigidità all'interno dell'azienda. Una sua migliore distribuzione significa prezzi più bassi e quindi aumento di reddito;
d) mercato dei servizi, necessari all'impresa per effettuare i processi produttivi;
e) mercato dei capitali, cui l'impresa può rivolgersi per ottenere finanziamenti;
f) mercato di sbocco, nei quali l'impresa colloca il suo prodotto o i suoi prodotti.

Tratto da ECONOMIA AZIENDALE di Vera Albanese
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