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Le caratteristiche della durata del romanzo

Le caratteristiche della durata del romanzo




Il confronto tra il tempo della storia che si suppone sia necessario allo svolgersi di un avvenimento e il tempo del discorso che lo racconta. Valutare la velocità di un racconto significa rapportare il tempo supposto degli avvenimenti al tempo del discorso che li narra; per quel che concerne il testo, però, questa misurazione è inevitabilmente approssimativa.
Genette ha quindi proposto concetti che rendono conto del ritmo di un racconto e delle sue variazioni piuttosto che fornire una valutazione oggettiva della velocità








Genette constata inoltre che non si è trovato ancora alcun elemento che differenzi i due tipi di racconto, tranne forse nell’uso del dialogo. La finzione e la realtà non si contrappongono come due blocchi impermeabili, ma come due territori collegati da luoghi di frontiera dove avviene lo scambio di procedimenti provenienti dall’uno o dall’altro, quali gli indizi di finzionalizzazione.
Il tempo per eccellenza del reportage è il riassunto, quello della differita sportiva lascia ampio spazio all’estensione, e, anche se è raro che l’isocronia si estenda per tutta la lunghezza di un film di finzione, proprio l’isocronia è molto vicina a rappresentare la specificità televisiva: la diretta è proprio quel racconto che dà la sensazione di tempo reale facendo coincidere il tempo degli avvenimenti del mondo e il nostro tempo.


Tratto da RAPPORTO TRA REALTÀ E FINZIONE di Nicola Giuseppe Scelsi
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