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Il divieto d’indagine sui fatti non rilevanti ai fini dell’attitudine professionale

Il divieto d’indagine sui fatti non rilevanti ai fini dell’attitudine professionale 

L’art.8 della L.300/1970 (statuto dei lavoratori) prevede il divieto, posto a carico del datore di lavoro, di svolgere, autonomamente o per mezzo di terzi, indagini personali sul prestatore da assumere o addirittura già assunto. Implicitamente questo articolo prevede che il datore possa indagare sulle capacità professionali del soggetto, ma deve farlo senza violare la riservatezza del lavoratore, garantita dallo statuto. La violazione di tale divieto è sanzionata penalmente ed al pari di essa è sanzionata l’indagine del datore rivolta all’accertamento della sieropositività all’infezione da HIV del lavoratore, sebbene la Corte costituzionale abbia precisato che si può procedere in tal senso qualora possa essere messa a rischio la salute di terzi.

Tratto da DIRITTO DEL LAVORO di Alessandra Infante
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