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Chirurgia della valvola tricuspide


La chirurgia della valvola tricuspide è meno comune degli interventi effettuati sulle valvole delle sezioni cardiache sinistre. L’insufficienza tricuspidale è spesso secondaria alla malattia mitralica (insufficienza funzionale).
L’endocardite batterica nel tossicodipendente colpisce frequentemente la valvola tricuspide costituendo un’insufficienza valvolare organica. Eccezionalmente un trauma può dare origine a insufficienza tricuspidale secondaria a rottura di corde o lacerazione dei lembi richiedendo talora un gesto chirurgico urgente.
L’approccio diagnostico dell’insufficienza tricuspidale è inizialmente clinico e in un secondo tempo strumentale, ecocardiografico e emodinamico (cateterismo destro che evidenzia un’onda v di entità correlata al grado di insufficienza e di disfunzione contrattile del ventricolo destro).
La diagnosi di stenosi tricuspidale severa è molto rara e difficile. Sono necessari un ecocardiogramma unitamente ad un cateterismo destro che misuri un gradiente di 4-5 mmHg. Tali valori sono funzione della portata cardiaca e del grado di ostruzione valvolare.

Tratto da APPUNTI DI CARDIOCHIRURGIA di Alessandra Di Mauro
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