Skip to content

Il termine intertestualità



L'INTERTESTUALITA'. Con questo termine ci riferiamo ad un concetto simile a quello di tradizione. Intertestualità è un termine coniato da Julia Kristeva nel 1966 e segnala il rapporto che si stabilisce o si riconosce tra un testo e un altro, precedente o contemporaneo. Il testo ripreso si definisce solitamente sottotesto oppure ipotesto.
Analizzare l'intertestualità di un testo significa stabilire il valore formale e ideologico di quel rapporto, di descriverne le modalità e appurarne il grado di intenzionalità in cui esso si esplichi. Fermo restando che spesso si capisce di più un autore sulla base di quello che non ha imitato intenzionalmente (vd. Ungaretti con Soldati), l'intertestualità è una condizione ineliminabile dell'esercizio compositivo di qualunque epoca. Non esiste testo che non sia, per opposizione o convergenza, in rapporto con una rete di altri testi, scritti o meno.
Non va confuso il termine intertestualità con quello di pluridiscorsività o pluristilismo, coniato da Bachtin per descrivere la lingua del romanzo. L'intertestualità si verifica non quando vengono a coesistere diversi stili e vari linguaggi, in ognuno dei quali si esprime l'individualità del personaggio, come succede nel pluristilismo, ma quando il testo, rimandando ad un altro testo, acquista in letterarietà, amplificando, definendo o modificando il suo significato.
Gli esiti dell'intertestualità possono essere tre:
- Prestito: avviene un prestito quando l'intertestualità presuppone similarità di linguaggio ma non comporta alcuna forma di interferenza o di dialettica tra i contesti delle due opere. In questo caso il termine sottotesto viene sostituito da referente.
- Allusione: la somiglianza verbale è meno immediata e perciò meno riconoscibile. Tuttavia il processo intertestuale corre a un livello più profondo, interessando non solo il tessuto verbale del sottotesto ma anche il suo contesto. L'allusione dunque comporta similarità di linguaggio e stabilisce una relazione di capovolgimento, ovvero di non identità tra i contesti delle due opere. Nell'allusione il lettore è costretto a decodificare il messaggio altrimenti non lo comprenderà. Differentemente, nel prestito ciò non accade. Il sottotesto in un contesto allusivo si chiama intertesto.
- Imitazione:la dipendenza dal sottotesto è allusiva come nel secondo caso ma la dipendenza stavolta è visibile e i contesti sono simili. Presuppone dunque similarità di linguaggio e di morfologia e una relazione di equivalenza tra le opere di cui il sottotesto e il testo sono parte. Il sottotesto in un contesto imitativo si chiama modello.

Tratto da LETTERATURE COMPARATE di Gherardo Fabretti
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo riassunto in versione integrale.