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Mussolini. Fasci combattenti, marcia su Roma e battaglia del grano


In questa situazione si forma un nuovo partito politico fondato nel 1919 a Milano da Mussolini, il movimento dei fasci combattenti. Mussolini che come ho visto cambia punto di vista entra in Parlamento e gli si avvicinano i proprietari terrieri e gli industriali.
Mussolini si presenta come colui che può risolvere la situazione.
A volte sono gli stessi industriali che pagano delle squadre contro gli operai.
Ecco che in queste squadre entrano i reduci di guerra abituati alla violenza.
L'Italia si ritrova in un clima di guerra con le squadracce che venivano anche inviate contro le sedi degli altri partiti. Le violenze fasciste vengono tollerate. Da movimento diventa partito ed il fascismo aumenta il suo peso politico e quello di Mussolini.
Nell'ottobre del 22 Mussolini si rende conto che tempi sono maturi per una svolta politica, per prendere il potere, e lo fa con la marcia su Roma.
La marcia su Roma fu la raccolta di tutti i fascisti per dimostrare la loro forza politica, non doveva essere una occupazione politica. Mussolini attese a Milano l'esito di questa manifestazione con i fascisti che affluivano in modo scomposto da molte parti.
Lo stesso Vittorio Emanuele 3° avrebbe potuto dichiarare lo stato d'assedio e chiedere l'intervento dell'esercito. Non solo non lo fece forse in virtù di accordi già presi ma il giorno successivo chiamò Mussolini per affidargli l'incarico di creare un governo.
Dal 1922 al 1924 Mussolini era il capo del governo, non è un dittatore, ma poi con una serie di leggi iniziò a minare la democrazia favorendo i suoi uomini ed il suo partito, inoltre perseguitava gli esponenti degli altri partiti politici.
Alle elezioni del 1924 viene presentata un'unica lista fascista, in precedenza il sistema elettorale era stato cambiato e garantiva la maggioranza parlamentare al partito che prendeva più voti. Alle elezioni furono fatti dei brogli elettorali e le squadracce si attivarono anche contro esponenti locali, accompagnando anche a volte gli elettori fin dentro il segreto elettorale.
Matteotti fece un intervento in Parlamento denunciando questi brogli ed irregolarità, il giorno stesso fu rapito e fu trovato ucciso dopo molte settimane. Mussolini in Parlamento rivendicò la responsabilità morale dell'assassinio Matteotti.
La situazione era critica, gli altri partiti abbandonarono il Parlamento, il re rimase a fianco di Mussolini quando avrebbe potuto rimuoverlo dall'incarico. Mussolini ne approfittò per emanare leggi fascistissime che gli davano ampi poteri a causa dell'emergenza. Primo fra tutti lo scioglimento dei partiti politici, poi libertà di stampa e di opinione, e tutta una serie di riforme economiche che poi vedremo.

Il partito fascista occupa quindi lo Stato che diventa uno Stato fascista.
L'economia fascista oltre a risanare il paese aveva anche il compito di accrescere il potere di Mussolini. La sua dittatura durerà fino al 1943.

Quando l'Italia cambia alleato i tedeschi la occupano ed inizia la resistenza. Mussolini viene posto a capo della Repubblica di Salò, uno Stato fantoccio.
Infine dopo la guerra civile coesistenza Mussolini verrà catturato ed ucciso.
Questo per capire il quadro politico in cui si innesta quello economico.

Quali sono le politiche economiche e fiscali che intraprende il fascismo?
Teniamo presente che all'epoca Mussolini aveva l'appoggio anche degli industriali e dei proprietari terrieri che avevano fiutato l'affare, passando anche sopra all'omicidio Matteotti.
L'ammiratore delegato Montecatini era un fascista della prima ora, così come per la Snia viscosa. Inoltre il fascismo ebbe anche la proprietà di alcune imprese.

Battaglia del grano: aumentare la produttività, per fare ciò occorreva aumentare la produzione di concimi, così come quella di macchinari. Politiche economiche quindi che vanno soltanto a vantaggio di determinate categorie sociali.
Il consenso del cittadini cerca di conquistarlo con lo stato sociale. Ad esempio bonifiche integrali, strade, infrastrutture, una certa modernizzazione.

Il consenso crolla quando Mussolini decide di allearsi con la Germania nazista, l'Italia non è preparata ad affrontare la guerra, crolla quando nel 38 si varano le leggi razziali in conseguenza del patto d'acciaio, con la persecuzione degli ebrei.

Tratto da STORIA ECONOMICA CONTEMPORANEA di Barbara Pavoni
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