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Soluzioni possibili ai disturbi post svezzamento nel coniglio

Lo svezzamento potrebbe essere fatto a peso elevato (35d,>700-800g), ridurre l’apporto di amido (<12-15%), aumentare il livello di fibra (ADL>5%, ADF>18%), osservare il rapporto PD/ED e dela quantità di proteina, controllare la fonte di amido (+orzo – mais) e le condizioni ambientali.
Un parametro molto importante nella fattrice è rappresentato dalla capacità d’ingestione (180-200g), 3-4 giorni prima del parto l’ingestione diminuisce ed il giorno del parto può risultare nulla. Ricomincia dopo il parto, ed è delicato come momento in quanto la coniglia circa 10d prima del parto perde energia  per darla ai feti che in questo periodo ne richiedono molta. Per evitare questo deficit energetico è possibile aumentare l’interparto, abbassando lo stress e aumentando il recupero dell’energia persa; aumentare la fibra digeribile, dare meno coniglietti alle primipare , fare lo svezzamento precoce a 21-28d (naturale a 30-38d). Siccome in questo periodo la madre produce ancora troppo latte , per evitare mastiti, la fa digiunare per un giorno e le si da solo 100g di mangime; gli allevamenti tendono a svezzare a 40d in quanto facendo così c’è meno mortalità dei piccoli e perché, essendoci problemi di spazio, li lasciano con la madre.

 



Tratto da ZOOCOLTURE di Denis Squizzato
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