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Lo sviluppo cognitivo è un processo dominio-generale o dominio-specifico?


I modelli connessionisti usano gli stessi algoritmi di apprendimento per categorie di input e di reti diverse, ma ogni rete codifica una sola categoria di input in relazione a uno specifico compito.
Pertanto, l'approccio connessionista postula l'esistenza di un meccanismo generale di apprendimento che si applica indipendentemente dall'input, ma ipotizza anche che i risultati dell'apprendimento (le rappresentazioni) riguardino solo alcune specifiche informazioni.
Le reti, allora, sono dominio-specifiche da un punto di vista rappresentazionale e sono domino-generali da un punto di vista delle risorse.
Qual'è il rapporto tra fattori biologici ed esperienza nella determinazione dei cambiamenti che avvengono nel corso dello sviluppo?
Per spiegare lo sviluppo, non è necessario ipotizzare la presenza di una componente innata (i modelli connessionisti simulano l'emergere di un comportamento o di una nuova abilità a partire da pesi e livelli di attivazione arbitrari): il connessionismo sostiene, infatti, una posizione fortemente anti-innatista.
Recentemente, però, alcuni modelli connessionisti assumono l'esistenza di vincoli e predisposizioni a livello dell'architettura e delle computazioni effettuate sulle rappresentazioni.
Introducendo pesi preassegnati alle connessioni, o stabilendo il numero di strati della rete, o il numero di unità all'interno di ogni strato, o la velocità con la quale i pesi si modificano, è possibile simulare come la presenza di capacità innate possa plasmare l'apprendimento.
Lo sviluppo, allora, diventa interattivo, perché in esso fattori innati e appresi hanno un ruolo bidirezionale.
Le diverse prestazioni tra rete giovane e rete adulta, nel compito di Elman, riguardano il numero di parole che la rete riesce a trattenere in mente. Tuttavia, la capacità di apprendimento è massima per la rete giovane, dato che la rete adulta non riesce ad acquisire nuove regole grammaticali attraverso le quali perfezionare la propria produzione linguistica.
Nello sviluppo linguistico, quindi, esistono dei periodi critici.

Tratto da LO SVILUPPO COGNITIVO di Alessio Bellato
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