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ETICA ECONOMICA: le grandi religioni


Per Weber tutte le etiche economiche sono state a lungo caratterizzate dal tradizionalismo (rispetto per le pratiche produttive e commerciali tramandatesi nel tempo), anche per l'interesse materiale di coloro che sarebbero stati colpiti dall'innovazione economica (principi,proprietari terrieri), che spesso utilizzavano la magia per legittimare la tradizione. Credere, infatti, che il mondo sia dominato da potenze soprannaturali, scoraggiava qualsiasi innovazione per il timore di una reazione degli spiriti.
Questa situazione cominciò a mutare con il superamento delle società primitive frammentate e l'emergere delle religioni mondiali (a partire dal V secolo A.C. con il confucianesimo, il buddismo, la filosofia etica greca e l'ebraismo, e più tardi il cattolicesimo e l'islamismo), che portò alla separazione tra mondo naturale e soprannaturale: il destino individuale è non più affidato al capriccio degli spiriti da propiziarsi con pratiche magiche, ma dipende dalla capacità degli uomini di conformarsi ai precetti morali imposti dalle divinità che vivono nel mondo soprannaturale. Per motivare il comportamento terreno e razionalizzare la condotta di vita, assume quindi particolare importanza la salvezza nell'aldilà.
A tal riguardo va detto che, le grandi religioni hanno 2 importanti conseguenze:
A) Contribuiscono alla riduzione dell'influenza della magia (demagizzazione), ponendo i presupposti per una spiegazione razionale del mondo naturale;
B) A differenza delle religioni primitive a connotazione magica (che erano confinate ai gruppi sociali ristretti (tribù), ciascuno dei quali con le proprie divinità), tengono più al monopolio del rapporto con le loro divinità, considerate le uniche degne di venerazione.
Quest'ultimo aspetto ha importanti implicazioni dal punto di vista economico, perché porta al superamento del dualismo etico, ovvero di quella doppia morale legata all'esistenza di:
-Un'etica interna: valida per i membri della famiglia o del gruppo parentale, che esclude il perseguimento del profitto e si basa invece sull'aiuto fraterno;
-Un'etica esterna: da applicarsi nei confronti degli estranei che prevede invece la possibilità di ricercare il profitto nelle transazioni economiche senza alcun vincolo etico.
Per Weber non ci può essere uno sviluppo del capitalismo moderno senza un superamento di questo dualismo etico tipico del tradizionalismo, perchè la ricerca del profitto, deve accompagnarsi ad un allargamento delle relazioni sociali all'interno delle quali tale ricerca può esercitarsi.

Tratto da SOCIOLOGIA ECONOMICA di Antonio Amato
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