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Secolarizzazione e nuove religioni


La modernità era stata descritta come l’epoca in cui si sarebbe verificato il disincanto del mondo: la scienza e il progresso tecnologico avrebbero portato ad una progressiva secolarizzazione del mondo.
Questo si è verificato solo in parte, perché le religioni nel mondo non sono in via di estinzione, ma continuano a rimanere un settore importante. Inoltre, le enormi potenzialità comunicative sviluppatesi con la diffusione delle più recenti tecnologie producono un nuovo livello di comunicazione religiosa.
Tra i vari culti che rappresentano delle produzioni della modernità, ci sono i culti che sono nati nei contesti coloniali, che sono stati studiati a partire dagli anni ’60, da Vittorio Lanternari, un antropologo italiano. Egli cerca di classificarli, identificando 4 tipologie di movimenti:
- i movimenti di revitalizzazione: movimenti che nascono per rivitalizzare l’identità di un gruppo e lo fanno riprendendo talvolta elementi della tradizione, mescolandoli con quelli della modernità.
- i movimenti millenaristici: annunciano l’avvento di un’epoca di pace e felicità, che può essere favorito mediante appropriate attività rituali e grazie a un particolare atteggiamento interiore dei partecipanti.
- i movimenti nativistici: mirano a riaffermare l’identità della cultura nativa.
- i movimenti messianici: sono quelli legati alla presenza di una forte personalità (messia) e si caratterizzano per il fatto di fondarsi sull’attesa di una rivoluzione socio-politica radicale. Si costituiscono intorno alla figura dei profeti: durante la colonizzazione molto spesso l’occupazione militare è andata di pari passo con un massiccio impegno delle diverse compagnie missionarie. In questo contesto ci sono alcune figure che escono dalla scuola missionaria e diventano profeti: ottengono un certo seguito e riescono a organizzare dei gruppi vasti di persone tanto da scatenare le ansie del potere coloniale.

Tra i nuovi culti che nascono con l’esperienza coloniale ci sono:
culto del cargo (Melanesia): questo culto ruota intorno alla credenza nell’arrivo di grandi vascelli (cargo) e serve a far accelerare il ritorno degli antenati, in modo da farsi portare da questi ricchezze e beni di prestigio, gli stessi di cui godevano i bianchi occidentali. C’è l’attesa di un tempo migliore grazie al ritorno degli antenati;
profetismi (Africa): i profeti sono individui che sono ritenuti avere visioni o rivelazioni da parte di esseri soprannaturali o divinità che li scelgono come propri messaggeri. I profeti sono figure il cui ruolo  è quello di prospettare un nuovo ordine cosmico di fronte a profonde situazioni di crisi sociale e morale;
culto di Mami Wata (Nigeria e Africa occidentale): secondo alcune tradizioni questa figura verrebbe dall’India e sarebbe stata introdotta in questi Stati dagli europei. Mami Wata è una creatura acquatica, spesso rappresentata sottoforma di sirena; è una dea bella e seducente, con lunghi capelli e la pelle chiara. I suoi fedeli  ritengono che ella li ricompensi con ricchezze improvvise, ma che anche li punisca con la miseria e la pazzia nel caso in cui ne provochino la collera. Uomini e donne vengono iniziati al suo culto per varie ragioni (spesso si tratta di disturbi psicologici o psicosomatici); i suoi seguaci sostengono di avere rapporti sessuali con lei durante il sonno.
Il culto di Mami Wata è un intreccio complicato di tradizioni africane, occidentali e indiane. Gli altari dedicati alla dea sono ricoperti da una varietà di oggetti che simboleggiano la sua natura di divinità urbana e moderna.

Tratto da ELEMENTI DI ANTROPOLOGIA CULTURALE di Anna Bosetti
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