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Intervento dello Stato nell'economia nell'Italia degli anni 70. Inflazione e spese pubbliche


L'intervento dello stato in campo monetario e fiscale
L'Italia nel secondo dopoguerra fino ai primi anni 80 si ritrova ad essere la quarta potenza industriale del mondo dopo America Giappone e Germania.
Sono aumentati gli addetti dell'industria. Il reddito medio pro capite è aumentato.
È una crescita equilibrata o ci sono contraddizioni? Ci sono contraddizioni, sono del sud. Ci furono possibilità ma i problemi non si risolsero, solo soluzioni per non aumentare il divario.
Fasi della crescita italiana:
si usa l'inflazione per consentire alle imprese di avere margini anche in periodi di crisi.
Se l'inflazione alta, le esportazioni aumentano. Ma ciò non è possibile per sempre.
Cosa ruota intorno alle politiche italiane? La Banca d'Italia anni 60-64 per controllare l'inflazione. Il ruolo dello Stato è cercare di sostenere un cambio fisso con il dollaro per non svalutare la lira e contenere l'inflazione. Questo fino al 64 spazio (pieno boom).
Da lì in poi la politica monetaria diventa più permissiva senza togliere le cautele. Poi l'Italia inizia ad usare l'inflazione per garantire alle imprese margini: più inflazione uguale più esportazioni perché le merci costano meno. La Banca d'Italia è centrale nell'economia: stanza di compensazione per conflitti interni (rispetto a ministro del Tesoro, Parlamento, governo). Cresce fino al 1975-76 spazio (crisi economica), l'inflazione serve per affrontarli.
Ciampi inizia a separarsi dal governo con politiche autonome. Vuole responsabilizzare il governo.
Nel 1989 l'Italia entra nello Sme (sistema monetario europeo), che deve controllare l'inflazione, nuovi cambi con le altre monete, equilibrio. Stabilità monetaria grazie allo Sme e Ciampi. Nel 1992 l'Italia esce dallo Sme per tempesta monetaria.
Si incrementano le spese pubbliche per sostenere l'economia e le imprese in difficoltà. Aumento della spesa pubblica e nocciolo duro del debito ( anche attuale).
La politica monetaria è in bilico tra il contenimento la spesa pubblica, contenimento dell'inflazione, tassi e aumento per l'economia.
Aumenta il debito pubblico (lo Stato italiano rafforza il welfare).
Negli anni 70 si ha la scala mobile. Cresce il sistema previdenziale, varato il SSN (servizio sanitario nazionale).
La spesa pubblica continua ad aumentare per il sostegno all'inflazione.
All'Italia si richiede di rientrare in alcuni parametri EU, con Sme prima e euro poi. Non contribuiscono però ad arginare l'aumento del debito pubblico. Però difesa in Italia perché il debito pubblico era stato sempre sostenuto dal mercato interno, cioè le banche acquistavano le quote non esaurite di debito pubblico. Oggi? Rischi più elevati, l'Italia è più esposta al tracollo. È cresciuta l'interdipendenza dall'estero.
Queste politiche hanno consentito il boom degli anni 60 e superare la crisi del 1973.

Tratto da STORIA ECONOMICA CONTEMPORANEA di Barbara Pavoni
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