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Il mercato degli strumenti derivati


Le caratteristiche organizzative:
Uno dei fenomeni che maggiormente ha caratterizzato nel corso degli ultimni 30 anni, lo scenario della finanza è la nascita e lo sviluppo dei mercati degli strumenti derivati (future, option e swap).
Essi si definiscono derivati in quanto il loro prezzo dipende dalla quotazione dell’attività finanziaria sottostante, oltre che dalle aspettative circa l’andamento futuro di un insieme di variabili, finanziarie e non.
Per quanto riguarda le modalità di negoziazione, si devono distinguere 2 grandi classi:
1) i mercati organizzati, o di borsa, che pur adottando modalità di negoziazione diversificate, presentano caratteristiche comuni, tra cui:
- elevato grado di standardizzazione dei contratti, in modo da renderli immediatamente trasferibili
- la determinazione di precise regole di condotta, al fine di salvaguardare l’integrità del mercato
- la quotazione ufficiale dei prezzi, in modo tale da offrire un maggior grado di trasparenza al mercato
- la costituzione di un organismo centrale che, fungendo da controparte per tutti gli operatori, garantisca il clearing centralizzato delle diverse operazioni, e, al tempo stesso, annulli il rischio di insolvenza delle controparti.
2) i mercati fuori borsa, over the counter, che si caratterizzano per almeno uno dei seguenti elementi:
- la mancanza di un luogo fisico destinato allo svolgimento e all’accentramento delle negoziazioni
- l’assenza di prezzi ufficiali
- le modalità di contrattazione non standardizzate
- l’inesistenza di un organo centrale di compensazione e la conseguente bilateralità di ogni contratto, con i rischi di insolvenza che questo comporta

I mercati organizzati hanno progressivamnete  sostituito i mercati over-the counter, i quali hanno mantenuto una loro ragion d’essere laddove prevalga l’esigenza di personalizzazione del prodotto e/o la necessità di rispondere a esigenze peculiari del rapporto istaurato dalle controparti. (è questo il caso degli swap)

Funzioni svolte dal mercato degli strumenti derivati e gli effetti sul mercato a pronti.
ampliamento delle scelte di investimento, allargando il ventaglio delle combinazione di rischio/rendimento presenti nel sistema
migliore gestione dei rischi, visto che option e future permettono la copertura dai rischi finanziari assunti in altre posizioni e di trarre vantaggio da posizioni speculative volutamente assunte.
completamento dei portafogli finanziari, consiste nell’opportunità di ampliare il set di combinazione rischio/rendimento offerte agli operatori, il che porta ad un più elevato grado di efficienza allocativa del mercato
NB: una volta segnalati i benefici occorre segnalare anche i rischi che possono sorgere in relazione allo sviluppo degli stessi mercati. La letteratura in materia si sofferma, in modo controverso, soprattutto sulla questione relativa al legame esistente tra l’utilizzo dei derivati e la volatilità indotta nei mercati di riferimento sottostanti. Secondo alcuni modelli, i mercati di future e di opzioni esercitano un effetto destabilizzante sul mercato a pronti in quanto contribuiscono a ridurre il numero degli scambi, aumentandone indirettamente la volatilità.
L’analisi empirica evidenzia tuttavia come spesso i mercati future e di optino aumentino l’efficienza dei mercati a pronti riducendone i differenziali denaro-lettera; allo stesso tempo la volatilità dei mercati a termine (in particolar modo quello dei future) si trasferisca in una certa misura sul mercato a pronti, senza che però la volatilità di quest’ultimo risulti più elevata.

Tratto da IL SISTEMA FINANZIARIO di Alessia Chiovaro
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