La valutazione dei crediti: definizione e classificazioni

Nel codice civile viene fatto cenno alla definizione di crediti, per questo si guarda il PC.
Secondo il PC n. 15 i crediti rappresentano il diritto a esigere determinate somme ad una data scadenza da soggetti identificati.
La somma, la scadenza ed il soggetto sono precisi. Se manca uno di questi tre elementi non si ha il credito.
Per distinguere la varia fattispecie di crediti, questi si classificano in base a tre criteri:

1. ORIGINE DEL CREDITO
L’origine del credito distingue 2 classi di reddito:
CREDITI DI FUNZIONAMENTO : sorgono in relazione ai ricavi derivanti da operazioni di gestione caratteristica (ad esempio crediti commerciali). Sono iscrivibili in bilancio quando maturano i relativi ricavi (principio competenza).
CREDITI DI FINANZIAMENTO : sorgono in relazione a prestiti e finanziamenti concessi, ovvero in relazione alla gestione patrimoniale. Sono iscrivibili in bilancio a condizione che sussistano titoli al credito.

2. NATURA DEL DEBITORE
Si distinguono in base alla natura del debitore. Questi crediti possono essere sia di funzionamento che di finanziamento.
- Crediti v/clienti
- Crediti v/consociate
- Crediti v/soci, i soci hanno sottoscritto il capitale davanti al notaio ma non l’hanno ancora versato.
- Crediti v/altri
* Crediti v/dipendenti per anticipi (anticipi stipendio)
* Crediti v/erario (Es. Erario iva a credito)
* Crediti v/istituti di assicurazione (L’azienda aspetta un risarcimento assicurativo).

3. SCADENZA DEL CREDITO
Si distinguono in base alla scadenza del credito:
CREDITI A BREVE TERMINE : scadenza entro 12 mesi
CREDITI A MEDIO-LUNGO TERMINE : scadenza oltre 12 mesi
Il PC n. 15 attribuisce grande importanza alla identificazione in bilancio della scadenza dei crediti, al fine di offrire informazioni sulla situazione finanziaria dell’azienda (prevalenza della sostanza sulla forma).