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Internet entra nella legislazione italiana

3 agosto 1998

La legge n. 269, contenente Norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale in danno dei minori, quale nuova forma di riduzione in schiavitù è la prima iniziativa legislativa che in Italia dedica attenzione al fenomeno Internet.
Questa legge considera lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia e del turismo sessuale in danno dei minori come forme particolari del preesistente e più generale concetto di riduzione in schiavitù. I reati introdotti dalla nuova legge, infatti, sono inseriti nel Capo del Codice Penale dedicato ai «delitti contro la personalità individuale», immediatamente dopo l'art. 600 c.p. che prevede e punisce la riduzione in schiavitù.
In particolare l'articolo 600-ter42 punisce la diffusione di materiale pornografico con ogni mezzo e attraverso Internet prevedendo due distinte fattispecie criminose. La prima consiste nel distribuire, divulgare o pubblicizzare con ogni mezzo, compreso quello telematico, il materiale pornografico realizzato con l'impiego di minori. La seconda fattispecie vieta la proliferazione di contegni propedeutici allo sfruttamento sessuale dei minori. In essa viene contemplata ogni attività di distribuzione e divulgazione di notizie o informazioni preordinate all'adescamento o allo sfruttamento sessuale minorile.
La nuova legge prevede e sanziona anche l'ipotesi di chi consapevolmente si procura o dispone di materiale pornografico prodotto mediante lo sfruttamento sessuale dei minori.

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