Skip to content

Cronologia

Cerca nel database degli eventi: Ricerca libera | Cerca per anno

gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre
01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30

Una nuova normativa per lo smaltimento dei rifiuti

10 settembre 1982

Il DPR 915 apre la strada alla successiva normativa in materia di rifiuti, creando il primo passo verso una normativa organica, completa, nuova, in termini di smaltimento.
Il decreto evidenzia come lo smaltimento, comprensivo delle attività di conferimento, raccolta, trasporto, deposito, riutilizzo, recupero, riciclo, debba garantire:
- l'evitare ogni danno e pericolo per la salute, l'incolumità, la sicurezza della collettività;
- l'evitare ogni rischio di inquinamento dell'aria, dell'acqua, del suolo e del sottosuolo nonché ogni inconveniente derivante da rumori ed odori;
- la salvaguardia della flora e della fauna ed evitare il degrado dell'ambiente e del paesaggio;
- il rispetto delle esigenze di pianificazione economica e territoriale;
- il promuovere sistemi tendenti a riciclare, riutilizzare i rifiuti o a recuperare da essi energia con l'osservanza di criteri di economicità ed efficienza. A questo fine si predispongono (a valle) centri di raccolta, di selezione, di trasformazione come: impianti di compostaggio, fermentazione, incenerimento, RDF, pirolisi, gassificazione;
- favorire sistemi tendenti a limitare la produzione di rifiuti. A questo fine vengono praticati interventi (a monte) sulla raccolta, raccolta differenziata, mercato delle materie seconde.
Gli obiettivi del decreto sono obiettivi importanti in materia di rifiuti perché, chiari e semplici, definiscono per la prima volta le procedure di smaltimento con particolare attenzione agli effetti sull'uomo, sulla flora, sulla fauna, sul paesaggio, sulla necessità di promuovere nuovi sistemi atti a riciclare, recuperare materiale ed energia in un ottica di risparmio di materie prime e di maggiore attenzione agli effetti delle procedure.
Inoltre il decreto fornisce tutte le definizioni di base relative al problema a cominciare dal concetto stesso di rifiuto: "qualsiasi sostanza od oggetto derivante da attività umane o da cicli naturali, abbandonato o destinato all'abbandono". In tal caso, a partire da questa definizione, appare chiaro come il rifiuto veda cambiare il proprio ruolo: nessun prodotto è, per legge, rifiuto ma tutto può diventarlo. Ciò significa che il problema comincia a spostarsi dallo smaltimento dei rifiuti alla produzione dei beni di consumo e alla gestione delle materie seconde.

Tra parentesi è indicato il numero di tesi correlate



Evento precedente

La Convenzione di Berna sul diritto d'autore
  Evento successivo

Pinochet prende il potere