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La Direttiva Televisione senza frontiere

3 ottobre 1989

Il Consiglio europeo adotta la Direttiva Televisione senza frontiere (89/552/CEE) concernente l'esercizio delle attività televisive. Si tratta di una direttiva molto importante, dato che fissa a livello europeo le necessarie disposizioni per garantire la libera circolazione all'interno della Comunità di trasmissioni televisive realizzate negli stati membri.
La direttiva è inoltre un battistrada verso una più compiuta tutela del minore come utente televisivo. Il Capitolo V detta i principi generali cui deve ispirarsi la programmazione delle emittenti televisive degli stati membri a garanzia dello sviluppo dei minorenni. Si compone di un unico articolo (n. 22) che stabilisce: «Gli Stati membri adottano le misure atte a garantire che le loro trasmissioni non contengano programmi in grado di nuocere gravemente allo sviluppo fisico, mentale o morale dei minorenni, in particolare programmi che contengano scene pornografiche o di violenza gratuita. Questa disposizione si applica anche agli altri programmi che, pur non rientrando nella categoria precedente, possono nuocere allo sviluppo fisico, mentale o morale dei minorenni, a meno che la scelta dell'ora di trasmissione o qualsiasi altro accorgimento tecnico escludano che i minorenni trovantisi nell'area di diffusione normalmente seguano tali programmi. Gli Stati membri vigilano altresì a che le trasmissioni non contengano alcun incitamento all'odio basato su differenze di razza, sesso, religione o nazionalità».

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