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Il Rapporto Bangemann sulla politica industriale

16 maggio 1990

Con il Rapporto Bangemann, intitolato «La Politica Industriale in un contesto aperto e concorrenziale», la Commissione europea avanza la proposta di una politica industriale basata non più sull'isolamento delle imprese dalle pressioni concorrenziali, ma, al contrario, sulla creazione di un ambiente adatto al loro sviluppo in assenza di barriere e di supporti pubblici. Una politica industriale «attiva e positiva» quindi, non più centrata su misure verticali (indirizzate ad imprese o settori specifici) ma su misure esclusivamente orizzontali.
La filosofia della Commissione è riassunta in modo chiaro nell'introduzione del documento: «Il ruolo delle pubbliche autorità dev'essere soprattutto quello di apripista per l'innovazione. La principale responsabilità per la competitività dell'industria risiede nelle imprese, le quali tuttavia devono ricevere dalle autorità pubbliche le condizioni indispensabili per la loro attività».
Malgrado l'enfasi posta sul carattere orizzontale del nuovo approccio, le politiche industriali settoriali non vengono escluse completamente: l'unica condizione è che tali misure verticali promuovano - e non ostacolino - l'aggiustamento strutturale.

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