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APPROFONDIMENTI

Il Jedismo: tante comunità religiose, tanti influssi, un unico spirito universale

04/06/2010

Il Jedismo: tante comunità religiose, tanti influssi, un unico spirito universale

Il Jedismo è un fenomeno che presenta aspetti rilevanti sia per quanto concerne il tema della sociologia delle religioni che relativi alla sociologia della comunicazione. Perché parlare oggi, nel 2010, ancora di religioni?
Intanto dobbiamo constatare che i più grandi sociologi e tutto il loro movimento hanno dovuto, fin da principio, confrontarsi le ben più antiche religioni.

Nel lavoro ho citato, quale esempio emblematico, il libro di Maria Gimbutas “Il linguaggio della Dea” nel quale viene messa in evidenza quella che era già, fin dal lontano neolitico, la religiosità umana.
A fine ‘700 le religioni erano molto toccate dalla secolarizzazione che restringeva progressivamente i loro spazi …. I sociologi pensavano che sarebbero potute persino sparire (pensiamo per esempio a Comte, alla sua idea di scienza come approdo successivo agli stadi religioso e metafisico, con il sociologo che ne diviene gran sacerdote).
Modernizzazione, scienza e pluralismo erano viste come le parole più convincenti per sedare i dubbi e le paure umane.

Certo non si potevano prevedere quello che vediamo oggi, ossia i cosiddetti fenomeni di controsecolarizzazione con la nascita continua di nuove religioni, sebbene con caratteristiche differenti da quelle del passato.
Il Jedismo è una religione nata dal fandom della saga cinematografica di Guerre Stellari. Fa riferimento alla Forza, citata nei film, quale campo mistico generato da tutte le creature viventi, che tiene unite tutte le cose.
Il fenomeno non era previsto e George Lucas, produttore e regista della saga, non aveva alcuna intenzione di creare una religione.
Sennonché abbiamo potuto costatare che nel mondo si sono formate e continuano a formarsi migliaia di piccole comunità, in genere per mezzo del web, che fanno riferimento a questo credo. L’esplosione del fenomeno si ebbe nel 2001, col cosiddetto “Jedi Census Phenomenon” che ha visto, in occasione di un censimento nel Regno Unito, in Australia e in Nuova Zelanda, l’invio spontaneo di una serie di e_mail che chiedevano di indicare, come religione di appartenenza, il Jedismo.

Il risultato fu sorprendente perché, secondo il censimento, i Jedisti superavano numericamente religioni ben più blasonate quali Ebraismo, Scientology o i Testimoni di Geova.
I governi rifiutarono inizialmente il riconoscimento a questo movimento, ritenendo il tutto uno scherzo.
Nel 2006 i Jedisti inviarono una petizione all’allora segretario ONU Kofi Annan chiedendo il riconoscimento ufficiale, ma le Nazioni Unite non erano l’istituzione adatta a questo tipo di richiesta.
Oggi però le cose stanno diversamente e il Jedismo è riconosciuto in Canada, GB, Stati Uniti e Australia.

Nella nostra ricerca abbiamo trovato tante piccole e agguerrite comunità che sono decise a rendere il Jedismo una vera religione universale. Certo il fenomeno reale è ben differente da quello descritto dai film che vede i Cavalieri Jedi, dei quasi samurai spaziali con poteri eccezionali che difendono l’ordine galattico.
Qui abbiamo a che fare sostanzialmente con dei mistici, alcuni dei quali ritengono di poter in qualche modo simulare i Jedi cinematografici con allenamenti speciali, improntati soprattutto sulle arti marziali. Ognuno però fa a modo suo. Si tratta dell’individualismo che è entrato anche nelle religioni.

Per quanto concerne lo studio del fenomeno religioso dal punto di vista sociologico abbiamo fatto riferimento ai pionieri della sociologia (come Durkeheim e Weber), ma anche a molti contemporanei, come Peter Berger.
Invece per la sociologia della comunicazione abbiamo fatto riferimento al testo di Mc Quail.
Il materiale inerente al Jedismo che abbiamo consultato è stato reperito su internet, che si è rivelata una miniera a riguardo: siti web, blog, filmati su youtube, videocorsi, social network come Facebook, articoli di giornali e articoli scritti da specialisti.
Non abbiamo poi disdegnato di contattare direttamente alcuni adepti per meglio comprendere il fenomeno e abbiamo fra l’altro scritto un’appendice che cerca di dare un sommario ritratto di tre Jedi che ci hanno particolarmente colpito.

Abbiamo potuto verificare che esistono nella realtà molte persone che si dichiarano Jediste (poliziotti, politici, studenti), abbiamo trovato università che tengono corsi sul metodo Jedi (esempio la Queen Università di Belfast), abbiamo trovato pubblicazioni sia web che vendute nelle librerie, che contengono riti, preghiere, test, metodi per capire il proprio livello di apprendimento.
Vi è il tentativo, da parte dei Jedi, di creare dei templi, di costruire dei riti di commemorazione o funzioni religiose e molto altro ancora.
Esistono molte comunità nel mondo che fanno riferimento a questa religione, ma i tratti dei vari gruppi non sono gli stessi per tutti.

Non scorgiamo un’ortodossia, ma troviamo alcuni punti comuni. Intanto la Forza, il campo mistico che tutto unisce, è spesso associata al Chi del Taoismo. L’idea del non attaccamento alle cose è invece tipico degli insegnamenti del Buddismo.
L’idea dell’eterna lotta bene / male è invece mutuata dallo zoroastrismo. E vi sono preghiere e insegnamenti spesso mutuati dai vangeli e dai maggiori mistici cristiani come san Francesco d’Assisi.
Due tratti in particolare ci hanno colpito favorevolmente:

- La tolleranza …. Quando ci sono dei conflitti, va sempre applicata
- La Responsabilità … I Jedi si sentono responsabili delle loro azioni, delle altre persone e del creato tutto.

Se da principio pensavamo di poter catalogare questa religione fra le sette, abbiamo dovuto ricrederci.
Wilson dice che le sette richiedono appartenenza unica, distacco dal mondo, mutuo controllo dei partecipanti, obblighi degli accoliti … il Jedismo non richiede tutto cio.

Questa è invece un forma di misticismo alquanto particolare e Marchisio, uno dei sociologi esperti di religioni ai quali abbiamo fatto riferimento per questo lavoro, parlerebbe invece di Movimenti di Nuova Spiritualità, ossia di gruppi di persone poco organizzate, ma che hanno in comune un modo di percepire le cose. Si tratta di una forma debole di religiosità sincretistica … ecco, è proprio il sincretismo uno degli aspetti più importanti di questo movimento.
Enzo Pace parlerebbe di sincretismo per accrescimento, ossia un cumulo di esperienze religiose tratte da varie tradizioni, che vanno insieme a costituirne una nuova.
Per dare un esempio di Sincretismo e tolleranza citiamo il Temple of the Jedi Order, uno dei siti più accreditati che fa parte della Universal Life Church negli Stati Uniti. Si tratta di una organizzazione no profit riconosciuta dallo stato che amministra sacramenti, come i matrimoni, poi riconosciuti legalmente e le donazioni in danaro in suo favore sono detraibili fiscalmente.

Il Jedismo non pretende di essere religione unica per gli accoliti di questo sito e viene suddivisa in 5 branche per consentire a chiunque l’adesione:

- Jedismo puro
- Jedismo Buddismo
- Jedismo Abramitico
- Jedismo per pagani

Il Jedismo ritiene di essere la fede che un giorno potrà raggruppare tutte le altre, una forma di pan religiosità capace di cogliere il meglio da ogni grande religione, quasi ci trovassimo di fronte a un enorme puzzle del quale ogni credo possieda un tassello. Non possiamo poi trascurare gli aspetti più squisitamente legati alla comunicazione.
Siamo qui in presenza di un fenomeno di Fandom, ossia gruppi di fan che si uniscono per riflettere sull’oggetto del loro culto. Fiske, autore dei “cultural studies”, sottolinea come esista il cosiddetto “potere semiotico del pubblico”, ossia la capacità dei fan di creare significati che vanno ben al di là delle intenzioni del creatore dell’opera. E in questo caso Lucas proprio non aveva intenzione di creare una religione, ma di fare business. L’idea di Fiske sul pubblico è romantica: vede un pubblico che assume un ruolo importante e questo può essere vero, anche se forse sembra eccessiva l’enfasi posta sulle effettive capacità delle persone. Comunque, se è vero che le religioni vengono create da carismatici che riescono a far scorgere nuovi orizzonti e sogni ai loro seguaci, il regista coi suoi film ci è riuscito benissimo. Mc Luhan sottolinea che più un’esperienza ha impatto su tutti i sensi, più coinvolge le persone. I Film di Lucas furono capaci di farlo e di coinvolgere intere generazioni (e ancora lo faranno in futuro). In definitiva, cosa abbiamo tratto da questa ricerca?

L’uomo è predisposto a credere, tanto che è persino disposto a seguire una religione palesemente nata da una fiction.
Costretti a scegliere tutto nella nostra vita, scegliamo anche la nostra religione, fatta come un incoerente bricolage che però ci aiuta a vivere e a sedare le nostre angosce esistenziali.
Abbiamo scoperto un movimento in fase embrionale, che ancora sta cercando una sua ortodossia, ma che ha una sua freschezza motivazionale data anche la giovane età degli adepti.

In questo lavoro abbiamo cercato di dare uno sguardo da lontano, con sufficiente distacco, ma abbiamo anche provato a comprendere più a fondo le motivazioni dei Jedi, per capire cosa può spingere le persone a seguire una religione siffatta. Abbiamo scoperto un universo nuovo, che potrà avere un futuro solo se gli accoliti sapranno mantenere la briosità attuale ed evitare eccessivi dogmatismi.


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