Storia della Tecnologia
Appunti di Martino Raviola
Università degli Studi di Torino
Facoltà: Biologia dell'Ambiente LM-6
Corso di Laurea in Igiene ed Epidemiologia
Esame: Igiene ed Epidemiologia
Docente: Tiziana Schilirò
A.A. 2021/22
Tesi
online
A P P U N T I
Tesionline
1IGIENE AMBIENTALE
Introduzione al corso
Affrontare dal punto di vista igienistico. Igiene = prevenzione (agendo su tutte le matrici
ambientali).
Non solo prevenzione da malattie infettive (protezione sia individuale sia collettiva) al fine di
eliminare e tenere sotto controllo la malattia (vaccinazione per malattie infettive).
Nel corso parleremo dei fdr presenti in ambiente: quanto l’ambiente incide sulla salute
dell’uomo, individuando e analizzando i fattori per capire quali impatto abbiano sulla salute.
Esempio di titoli di giornale su argomenti attuali:
- Siti contaminati (a livello di bonifica o a livello preventivo per ripristinare condizioni di
partenza);
- Pesticidi;
- Interferenti endocrini diffusi su ogni matrice;
- Altri…
Oggi siamo immersi in un “cocktail” di inquinanti, non solo esposti a un singolo inquinante.
VIS: “Valutazione di Impatto sulla Salute”
Cause di morte del mondo
Tra le numerose cause di morte a livello mondiale, le principali cause di morte a livello globale
sono le malattie cardiovascolari (I) e quelle tumorali (II).
Questa realtà si sta espandendo anche nei Paesi in via di sviluppo e non è più unicamente uno
scenario dei paesi più industrializzati: infatti anche i Paesi in via di sviluppo stanno
abbandonando le malattie infettive e si stanno avvicinando alle malattie cronico degenerative.
In generale c’è una prevalenza delle malattie cronico-degenerative, ma le malattie infettive
non sono sparite, ci sono sempre ma quasi tutte sono state tenute “sotto controllo” (vedi (Covid-
19). L’unica malattia infettiva scomparsa a livello globale (grazie ad azioni di prevenzione
primaria) è il vaiolo.
Malattie cronico-degenerative (es. cancro e malattie cardiache) 18% morti 1900 vs >60%
morti oggi.
Malattie cardio-vascolari e cronico-degenerative oggi sono diffuse su scala globale in tutto il
mondo, oggi ci sono sempre differenze tra Paesi industrializzati e Paesi sotto sviluppati, poiché
nei primi stanno aumentando le malattie tumorali.
Nonostante le malattie cardiovascolari continuino a rappresentare la prima causa di morte a
livello globale, se si fa un focus su quelli che vengono definiti i Paesi ad alto reddito
(industrializzati), si osserva il “sorpasso” compiuto dai tumori (anche in Italia). Le malattie
oncologiche, che su scala mondiale costituiscono la seconda fonte di decessi, nella società
occidentale rappresentano il primo determinante del “fine vita”.
La componente ambientale nel determinare una patologia tumorale ha un ruolo decisamente
rilevante.
3Covid 2019 ha assunto una posizione prevalente nello scenario della mortalità globale, tuttavia
non è la principale causa di morte (il primato continuano a detenerlo le patologie
cardiovascolari e quelle tumorali). è patologia prevalente, ma non è la principale causa di
morte a livello globale (restano sempre ai primi posti le malattie cardio-vascolari e quelle
tumorali).
A livello globale a oggi si contano circa 1 milione di morti per Covid (circa 1 caso / 8000
persone). Rispetto alle altre patologie infettive, che nei Paesi industrializzati sono sotto
controllo perché abbiamo adottato una serie di misure preventive utili, invece il Covid in poco
tempo ha superato tutte le barriere organizzative dando un numero di morti, oltre che un livello
di morbosità, paragonabile ad altre patologie infettive quali la malaria ma accumulate nel corso
di molti anni. Avvento improvviso, non eravamo pronti ad affrontare il Covid.
Le malattie infettive prevalenti a livello mondiale comunque rimangono quelle dell’apparato
respiratorio; le malattie diarroiche, malattie infettive con circuito oro fecale che passa da acque
e alimenti contaminati, sono ancora diffuse nei Paesi in via di sviluppo.
Le cause di morte, oltre a presentare una differenza tra Paesi industrializzati o in via di sviluppo,
sono differenziate anche per il genere (parametro su cui non possiamo agire) anche se di fatto
questa differenza si sta assottigliando (un tempo le patologie cardiovascolari colpivano
prevalentemente l’uomo mentre oggi colpiscono entrambi i sessi in egual misura) proprio
perché sono cambiati gli stili di vita.
Nonostante la componente di genere non sia modificabile, cambiano gli ambienti comuni e gli
stili di vita: per questo motivo le patologie, diventano diffuse egualmente tra i due generi.
Anche l’Italia rientra nei Paesi in cui le patologie tumorali stanno superando quelle cardio-
vascolari.
Fattori di rischio:
- Primario: componenti ambientali, sociali;
- Secondari: si sono state avvenute modifiche sui soggetti.
+ ci sono fattori di rischio ambientali sui quali possiamo prevenire la loro azione
sull’uomo.
Per quanto riguarda i rischi ambientali per la salute, si distinguono:
- rischi di base: acque e alimenti contaminati, mancanza di acqua potabile, igiene,
inquinamento dell’aria… Paesi in via di sviluppo
- rischi moderni: esposizioni a sostanze chimiche in ambiente (necessarie), uso
improprio di sostanze chimiche, degradazione ambientale… Paesi industrializzati
- rischi emergenti: cambiamento climatico, buco dell’ozono, interferenti endocrini…
presenti su tutti i Paesi.
I fattori di rischio di base (inquinamento ambientale) sono molto elevati nei Paesi in via di
sviluppo; man mano che si passa ai Paesi industrializzati i rischi di base diminuiscono, in quanto
le patologie infettive sono sotto controllo, ma aumentano i fattori di rischio quali
4esposizione a sostanze chimiche in ambiente (che non significa questi siano inutili, anzi l’uomo
le produce per propri scopi – si pensi all’agricoltura).
Principali fattori di rischio nel mondo (2010):
● aumento della pressione sanguigna
● tabacco (fumo attivo + fumo passivo)
● inquinamento dell’aria ambiente indoor
● dieta priva di frutta e verdura
● uso di alcol
● obesità
● bambini sottopeso
● colesterolo
● uso di droghe
In circa 20 anni sono cambiati i pesi di fdr delle patologie mondiali (es diminuiscono le malattie
da carenze alimentari, anche se non in modo equo), ma aumentano altre patologie
(inquinamento ambientale tale inquinamento aereo non è aumentato, ma viene molto
controllato e monitorato per questo motivo l’inquinamento è sceso tra le situazioni peggiori
a livello globale).
Quando si parla di salute nell’uomo un importante elemento cui fare riferimento sono gli anni
di v i t a .
In Italia è aumentata la speranza di vita media: per le donne 84 anni, mentre per gli uomini
81 anni. Bisogna però, domandarsi se gli annidi vita siano aumentati con malattia o con salute?
È ovvio che se aumenta la speranza di vita ma le persone non sono in salute questa
5situazione non è ideale (es mi ammalo di tumore a 60 anni e vivo fino a 80 anni con
chemioterapie…) non è un miglioramento della qualità della vita ma un allungamento della
vita.
Si deve, quindi, puntare al miglioramento della qualità della vita grazie anche a interventi di
prevenzione terziaria (quando compare già la patologia).
Alla luce di ciò, lo scopo della prevenzione è quello di aumentare gli anni di salute, perché se
aumenta la speranza di vita e poi si allunga il periodo di malattia (interviene la prevenzione
terziaria) non va bene.
I DALY (disability adjusted life years) sono un nuovo indicatore sanitario dell’impatto globale
di uno o più fattori di rischio. Vengono espressi come gli anni cumulativi di vita persi a causa
di morbosità, mortalità e disabilità DALY quantifica gli anni vissuti di malattia.
DALY = YLD (anni vissuti con malattia o disabilità) + YLL (anni di vita persi)
Salute: concetto ampio, non significa solo che un soggetto sia in assenza di malattia, ma anche
se non sono presenti fdr.
Concetto di salute
Un soggetto è in salute non solo se è privo di malattia ma anche se non ci sono fattori di
rischio che agiscono su di esso (es. un forte bevitore non è un soggetto in salute in quanto è
esposto a un fattore di rischio).
Concetto di salute dinamico nel tempo (non è statico): equilibrio tra le sollecitazioni.
Secondo l’OMS (1948) “la salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e
non semplicemente assenza di malattia”.
Consiste nell’adattamento perfetto e continuo di un organismo al suo ambiente; la chiave
“adattativa” introduce così il concetto di equilibrio, in base al quale la salute non è uno “stato”
ma una condizione dinamica di equilibrio, fondata sulla capacità del soggetto di interagire con
l’ambiente in modo positivo, pur nel continuo modificarsi della realtà circostante.
I fattori che più incidono sullo stato di salute di un individuo sono:
● ambiente fisico: comprende aria, acqua e suolo; su di esso si può agire a livello
preventivo (sottoposto a biomonitoraggio);
● ambiente biologico: comprende microrganismi e alimenti (veicoli di microrganismi);
● ambiente sociale: comprende fattori demografici, urbanizzazione, abitazioni; anche
le interazioni sociali possono essere causa di disagio;
● abitudini personali: si può effettuare prevenzione ma è più difficile agire sulla
coscienza degli individui (fumo, bere, alimentazione…) le abitudini determinano
una esposizione differenziata ai fattori di rischio;
● fattori genetici: su cui non si può fare nulla, se non identificarli precocemente se
possono portare a stati legati alle malattie su molti non si può intervenire ma per
alcuni dal momento che alcuni fattori genetici sono stimolati dall’ambiente allora si può
intervenire sull’ambiente stesso.
I cerchi concentrici rappresentano le possibilità di prevenzione (dall’esterno con quelle
maggiori all’interno in cui c’è minor prevenzione).
6Storia naturale delle malattie cronico degenerative
Le evidenze scientifiche sulle origini delle epidemie di malattie croniche derivano da una vasta
gamma di studi di laboratorio, clinici ed epidemiologici condotti in tutto il mondo. I fattori di
rischio sono noti e combinati tra loro possono portare all’insorgenza della malattia:
● modificabili:
o fattori di rischio comuni modificabili:
❖ dieta scorretta e ipercalorica
❖ mancanza di attività fisica
❖ consumo di tabacco
o fattori di rischio intermedi:
❖ ipertensione
❖ eccesso di glucosio e di lipidi nel sangue
● immodificabili: età, predisposizione ereditaria etc.
i fattori di rischio modificabili sono quelli ai quali possiamo agire, mentre i fattori di rischio
intermedi potranno diventare biomarker cioè indicatori biologici di un cambiamento. Tanto
più il cambiamento sarà vicino all’esposizione, tanto più il livello preventivo sarà elevato.
[esempio. andare a individuare accumulo di metalli nella lumaca di mare per noi è un biomarker
di esposizione come biossine nel sangue, mercurio nei capelli, etc. sono piccole modificazioni
che avvengono negli organismi ma che noi utilizziamo come strumento di indagine
specialmente quando le esposizioni non sono note].
I fattori di rischio hanno una storia che porta alla malattia a partire da determinanti ambientali
fdr modificabili o non malattie conico degenerative (le più comuni oggi)
Determinanti
socio-economici +
ambientali
Fattori di rischio
- Modificabili
- Non
modificabili
Fattori di rischio
intrinseci
Malattie cronico-
degenerative
Invecchiamento
popolazione
Globalizzazione
Urbanizzazione
…
Fumo di tabacco
Età
Inattività fisica
Ereditarietà
Dieta insalubre
…
Aumento pressione
sanguigna
Aumento della
glicemia
Aumento della
concentrazione di
grassi
Sovrappeso/obesità
Malattie cardiache
Ictus
Cancro
Malattie croniche
respiratorie
Diabete
Fattori che possono esercitare effetti sulla salute:
- Individuali: patrimonio genetico, sesso, età…
- Socio-economici: povertà, occupazione, esclusione, ambiente socio-culturale…
- Ambientali: acqua, aria, luoghi di vita, abitazioni…
- Stili di vita: alimentazione, attività fisica, fumo, alcool, farmaci, attività sessuali…
- Accesso a servizi: istruzione, sanità, servizi sociali, trasporti…
7Comprensione dei rischi ambientali per la salute
Inizialmente si parlava in modo slegato di salute e ambiente.
La prima conferenza internazionale per la promozione della salute condivisa da tutti gli stati è
la conferenza di Ottawa che ha portato nel 1986 alla Carta di Ottawa che parla della
promozione della salute e dell’impegno da parte di tutte le Nazioni di finalizzare la legislazione
in termini di promozione della salute..
Dall’altro lato c’era un discorso più legato all’ambiente, rapporto Brundtland che è un
documento pubblicato nel 1987 in cui è stato introdotto il concetto di sviluppo sostenibile.
Inizialmente sembravano due elementi distanti mentre oggi sappiamo che i due concetti
devono procedere in parallelo (non esiste sviluppo sostenibile in assenza di promozione della
salute e non esiste una promozione della salute senza uno sviluppo sostenibile sono due cose
indiscibili).
Oggi viviamo in un compromesso delle situazioni del passato che non erano volte al concetto di
sviluppo sostenibile per le generazioni future.
“Lo sviluppo sostenibile è lo sviluppo che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere
la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri”.
Il primo documento a essere pubblicato è stato “Our Stolen Future” e poi 20 anni dopo è stato
pubblicato un secondo documento “Our Common Future”.
“Our Common Future”: documento pubblicato nl 1987 dalla Commissione mondiale
sull’ambiente e sullo sviluppo (WCED) in cui, per la prima volta, venne introdotto il concetto di
sviluppo sostenibile.
Da questo parallelismo di sviluppo sostenibile e ambiente hanno avuto origine gli obiettivi di
sviluppo sostenibile (SDGs – Sustainable Developmente Goals): alcuni più moderni
(industrializzazione) altri inerenti a un discorso preventivo già passato (acqua potabile).
Ci sono grosse nazioni che tutt’oggi si rifiutano di aderire a certi protocolli. Spesso lo sviluppo
economico ha la precedenza sullo sviluppo sociale e ambientale.
Da ricordare gli obiettivi 6, 7, 9 11, 13 (vedi tabella su internet, SDS Global Agenda 2030).
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